Regia di Jason Reitman vedi scheda film
Un Clooney in stato di grazia, un ritmo costantemente vivace, gag a volte spassose (tra tutte il modo di scegliere la coda meno lunga al ceckin) sono gli ingredienti di un film che riesce ad unire la commedia brillante al dramma di raccontare l'America dei grandi licenziamenti di massa all'inizio della recente grande depressione. Gigolò impenitente e allergico ai legami duraturi, impegnato più a sfuggire che a costruire, il protagonista alterna al lavoro di tagliatore di teste quello di conferenziere motivazionale sul bello del vivere con zaini esistenziali ridotti all'osso. Fino a quando, suo malgrado, sentirà il bisogno di un centro di gravità permanente ma sarà forse ormai tardi per rimediare a quanto disperso negli anni.E neanche la tessera di miglior viaggiatore della compagnia aerea utilizzata potrà compensare i chilometri lasciati a terra tra amori mancati e una famiglia trascurata. Oltre al già citato Clooney in una delle sue parti migliori, ottime si dimostrano anche le due co-protagoniste, in un film che delle tante nomination avrebbe forse meritato qualche riconoscimento.
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