Regia di Jason Reitman vedi scheda film
La pellicola presenta mille sfaccettature e si presta ad innumerevoli considerazioni, comunque gli argomenti principali sono tre: i licenziamenti, la vita trascorsa in volo e i rapporti sentimentali. In Italia ci siamo sempre considerati "arretrati" nei confronti degli Stati Uniti, ma bisogna riconoscere che per quanto riguarda il primo punto gli americani ci appaiono ridicoli, antiquati, fanno tenerezza: là si pagano persone come il protagonista per comunicare il licenziamento e proporre (anche se solo sulla carta) delle alternative, delle nuove possibilità. Qui invece, a parte la prassi invalsa di far firmare ai nuovi assunti la lettera di licenziamento dove manca solo la data, che risolve ogni problema, già da tempo è il capo che con sorrisetto maligno ti comunica, cinque minuti prima di staccare la sera, che domattina dovrai restartene a casa, o peggio ancora, per evitare sabotaggi in extremis al computer aziendale, arrivi alle otto la mattina e ooops! Come mai? La porta dell'ufficio è chiusa! Sarà stata una dimenticanza della donna delle pulizie? No, guardi, da stamattina lei non lavora più qui, le sue cose sono in quella scatola, si può accomodare....
La vita vagabonda, sempre in aeroporto, non ha molto a che fare con il lavoro di terminator di poveri impiegati, ma costituisce la nota poetica del film, con le suggestive inquadrature dall'alto delle città americane, utilizzate per le riprese d'apertura e per sottolineare gli spostamenti durante la narrazione, ed è importante per il gioco di parole del titolo originale: Up In The Air oltre a significare letteralmente "su in aria", riferito al fatto che il protagonista vede il mondo dall'alto, in inglese significa anche "non deciso, incerto", e questo invece riguarda la sua vita sentimentale, il suo rapporto disimpegnato con le donne.
Ed è quest'ultimo, il grande interrogativo su come impostare il rapporto con l'altro sesso, il vero nucleo del film. Le alternative sono tutte presenti: la sorella Kara è una donna tradizionale, con la testa a posto, sposata ma ormai separata, e quindi sola. La sorella Julie è invece innamorata e sta per sposarsi con un uomo che però tentenna e nutre ripensamenti: probabili futuri problemi in vista. Natalie è la classica brava ragazza che per amore ha lasciato una promettente carriera per accettare un lavoro odioso in una oscura cittadina, ma che non ci pensa un attimo ad andare a letto col primo nerd che passa. E poi c'è Alex, esperta, navigata, passionale, cinica. Ryan, novello Scrooge, decide di abbandonare la sua avarizia sentimentale, vorrebbe redimersi, vorrebbe fare da testimone di nozze alla sorella, vorrebbe impostare con Alex una vita normale, ma in una scena alla Fiori Rosa Fiori Di Pesco si scontra con ciò che spesso sta dietro la normalità del matrimonio: inganno, tradimento, menzogna. In conclusione: non si fanno prigionieri.
Il punto di forza del film, imho, è la sceneggiatura, e a questo scopo consiglio caldamente se possibile di guardare il film in lingua originale, perché non ho visto la versione in italiano ma dubito che sia stato possibile tradurre debitamente alcuni giochi di parole come "Hotlanta" e "Cancer? Can sir!" ed un profluvio di battute, la più spiazzante delle quali è pronunciata da Vera Farmiga con nonchalance parlando al telefono con Clooney: "Just think of me as yourself, only with a vagina".
Ryan Bingham (George Clooney) trascorre gran parte della propria vita tra un aereo e l'altro, licenziando per conto dei committenti i dipendenti in esubero e cercando di addolcire loro la pillola. Durante questi viaggi conosce Alex Goran (Vera Farmiga), come lui sempre in movimento, che frequenta quando la coincidenza li porta in città vicine. La vita di Ryan, che è per lui fonte di grande soddisfazione, viene però messa in pericolo da una giovane e rampante nuova assunta nella sua agenzia, che propone di tagliare drasticamente i costi utilizzando internet per licenziare i malcapitati dipendenti.
La colonna sonora è abbastanza ricca, ma poco invadente. Ricordo gli Chic, Thelonious Monk, Graham Nash, ma soprattutto "Taken At All", uno dei brani migliori di Crosby & Nash. L'ultimo brano sui titoli di coda si chiama proprio "Up In The Air", un demo che è stato spedito a Reitman da Kevin Renick, un disoccupato che cercava di darsi da fare. Detto, accontentato
Niente di trascendentale, ma comunque un ottimo lavoro nella direzione degli attori, nella definizione del ritmo e soprattutto nel mescolare ironia e tragedia, leggerezza e dramma, reale ed irreale.
Non mi è mai stato simpatico, ma mi devo arrendere all'evidenza: è bravo e ritengo sappia scegliere i copioni con oculatezza, tra l'altro qui mostra delle debolezze e risulta, alla fine, perdente, e questo penso contribuisca alla costruzione della sua credibilità come attore. Nomination all'Oscar del 2010 come attore protagonista.
Ho sempre avuto un debole per lei e quindi il mio giudizio può essere poco obiettivo, ma vorrei far almeno notare come, a differenza di molti altri colleghi, si cimenti in ruoli estremamente diversi tra loro ottenendo risultati sempre molto confortanti. Il valore di questa interpretazione è stato riconosciuto anche dall'Academy con una nomination all'Oscar 2010 come miglior attrice non protagonista. Per finire, non sono solito fare considerazioni su certe qualità attoriali, o almeno le tengo per me, ma vale forse la pena di menzionare quei pochi secondi in cui appare nuda, di schiena, anche perché non avrei mai pensato che fosse tanto avvenente sotto le vesti.
Anch'ella nominata agli Oscar 2010 come attrice non protagonista, fornisce un'ottima prova interpretando una odiosa, spocchiosa, perfettina nevrastenica e sciocca Natalie Keener.
E' Craig Gregory, boss dell'agenzia che si occupa di eliminare i dipendanti in eccesso. Freddo, cinico e stolto quanto ci si può immaginare un individuo del genere, perfetto per la parte.
E' Julie Bingham, sorella del protagonista. Sembianze ordinarie, parte non molto significativa, non lascia traccia.
Abituato a ruoli da scemo, qui lo troviamo nelle vesti insolitamente serie di Jim Miller, promesso sposo non del tutto convinto.
Interpreta Kevin, lo spazio è limitato ma se la cava decentemente.
Interpreta il nerd che ha un'avventura di una notte con Natalie. Senza infamia e senza lode.
Parte troppo limitata, difficile da valutare.
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