Regia di Jason Reitman vedi scheda film
Ryan Bingham, per vivere, licenzia le persone. Lo fa su commissione, volando di stato in stato per 250 giorni all' anno alternando veri e propri stermini aziendali a strampalate convention "motivanti". Un manager cinico e solitario, figlio dei maledetti tempi moderni, senza fissa dimora, senza affetti, votato solo al costante movimento e schiavo di effimeri status symbol. Colleziona miglia aeree senza sapere cosa farsene, si sente a casa solo quando in viaggio e ragiona per stereotipi perchè "si fa prima". Improvvisamente, il suo mondo (im)perfetto si trova ad avere a che fare con due elementi di disturbo : una donna molto simile a lui che potrebbe forse rappresentare il primo vero amore ed una collega ambiziosa che potrebbe rivoluzionare il suo lavoro rendendolo più statico e meno costoso costringendolo quindi ad un radicale ed inconcepibile cambio di vita. Lasciandosi andare verso la prima e cercando di istruire a suo vantaggio la seconda, l' inevitabilmente simpatico Ryan, inizierà a mettere in discussione le proprie certezze alla ricerca di una felicità meno egoista e superficiale. Non tutto però andrà secondo i suoi piani. Il terzo film di Jason Reitman, qui regista e co-autore della sceneggiatura, è ancora una volta una commedia capace di coniugare vicende sentimentali a temi sociali importanti come il precariato e lo fa con tono leggero ed ironico coinvolgendo lo spettatore dall' inizio alla fine. Sicuramente qualche passaggio può risultare un pò forzato e si può non essere d'accordo con la morale del film (soprattutto verso quello che reputo un finale, se non altro, appropriato) ma resta il fatto che "Tra le nuvole" sia un film che gode di una scrittura non banale ed intelligente che poco lascia al caso e che permette a Reitman di concentrarsi sul lavoro dei suoi protagonisti. Il cast, infatti, lavora bene ed è affiatato : Clooney, in primis, funziona egregiamente (smorfiette comprese), Vera Farmiga regge tranquillamente il confronto e Anna Kendrick si rivela una piacevole sorpresa. Gli scambi di quest' ultima con il veterano George rappresentano alcuni dei momenti migliori dell' intera pellicola. Buono anche il montaggio, dinamico ma mai caotico, che risolleva le sorti di una messa in scena altrimenti nella norma. Cameo per il mitico Sam Elliott (già Marlboro Man in "Thank you for smoking") e menzione speciale per il doppiaggio di Francesco Pannofino : magnetico ed ineccepibile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta