Regia di Jason Reitman vedi scheda film
E' il terzo film di Jason Reitman che vedo: a questo punto, posso ritenerlo un cineasta sopravvalutato, dato che anche gli osannati 'Thank you for smoking' e 'Juno' li ho trovati carini e nulla più. Indubbiamente il filmmaker ha un buon gusto dell'inquadratura, sa dare il ritmo giusto al narrato e dirige bene gli attori ma manca di quella profondità e amarezza che farebbero di lui un grande del genere; senza scomodare Frank Capra o Billy Wilder, qui siamo lontani anche da un John Landis dei tempi d'oro o dal Sydney Pollack di 'Tootsie'. La sceneggiatura - incredibilmente premiata ai 'Globes' a scapito di quella di 'Inglorious basterds' - concentrandosi più sulle vicissitudini personali dei protagonisti, non ci dice praticamente nulla del problema della disoccupazione e di tutti i disagi che da essa ne conseguono. Per quanto riguarda gli interpreti, Clooney, ingabbiato in questo ruolo di solitario all'apparenza cinico ma dal cuore d'oro, recita con il pilota automatico, ma le prove da lui fornite in 'Syriana' e 'Michael Clayton' erano di ben altro spessore. Vera Farmiga e Anna Kendrick recitano in maniera corretta ma nulla più. Se posso consigliare qualche film che affronta in maniera più coraggiosa il trauma della disoccupazione, mi viene in mente 'A tempo pieno' di Cantet e 'Il cacciatore di teste' di Costa-Gavras. Voto: 6.
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