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Mamma Roma

Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mamma Roma

di zombi
8 stelle

mamma roma(magnani) è una prostituta che tenta il riscatto. dalla baracca all'appartamento, dalla fogna del meretricio e della notte dei reietti(troie, froci, clienti, papponi)alla solarità delle borgate risplendenti di scatoloni nuovi di pacca che segnano la rivalsa finalmente sul pappone maledetto che se ne sposa un'altra. mamma roma è la donna che non riesce a levarsi di dosso il parassita succhia soldi carmine(citti) e che periodicamente si rifà vivo per cercarne ancora e ancora e ancora, ricattandola col figlio ettore(garofalo). mamma roma è la donna che mette in guardia se stessa per il figlio, il figlio, gli altri bancarellari e la telecamera sulla pericolosità delle altre donne che sono tutte zozze. zozze perchè legate a doppio filo a quelle zecche dei loro uomini che le sfruttano e le picchiano e non hanno mai finito di succhiarsele fino a quando per uno dei due finisce male(è carmine a dirlo, citti l'accattone per definizione). e per mamma roma il riscatto sembra essere arrivato. l'appartamentino con due stanze da letto, il tinello col divano e la bambola seduta sopra. il giradischi sul tavolino. il riscatto nella forma di un lavoro vero, vendere frutta e verdura al mercato. una sua bancarella e un suo posto per la bancarella. tutte cose che ai suoi occhi sembravano come le nuvole per i pupi che finiranno nella discarica di un futuro film di pasolini. un sogno borghese si potrebbe dire, piccolo borghese, ma che a distanza di 50 anni per molti è ancora un miraggio impossibile da realizzare. un sogno che appare come un insorgere di orribili casermoni chissà mai rifiniti come, sempre più vicini alle vestigia di tempi antichi e gloriosi, e ora ritrovo dei regazzetti a cui si accoda ettore e di bruna(corsini)la prostituta del quartiere che diventerà il primo amore di ettore. un amore destinato a finire scazzottato a terra nella polvere nello stradino che porta al luogo ove bruna vende se stessa a chi se la vuole accatt(on)are. vestigia profanate dalle borgate sempre più invasive, come profanato è il sogno di mamma roma di vedere un futuro per il figlio ettore. carmine ci si mette in mezzo e sarà una tragedia. perchè lo si vede dal viso di mamma roma che non potrà andare bene. da quelle due stupende carrellate notturne in cui mamma roma prima è felice e urla e ride e poi invece parla, parla e parla ed è triste e sconfortata. una sorta di profanazione della musica sacra per il profano del basso popolo, degli zotici, delle prostitute, che ancora oggi fa un effetto detonante tutte le volte che la musica irrompe nella meravigliosa fotografia abbaccinante di tonino delli colli. mamma roma è un film che andrebbe visto e rivisto, anche per apprezzare la divergenza tra la professionalità della protagonista e la non professionalità di tutti gli altri. sembrano divergere, cozzare, il sacro della gran diva e il profano degli attori presi dalla strada e invece anche questo è pasolini e il suo sogno. un sogno fatto di pratacci secchi e polverosi con i ruderi antichi che emergono dal terreno. i giovani con le facce irregolari e i sorrisi interrotti da buchi. un sogno fatto di risate richieste per lo schermo e regalate ma recitate. un sogno che rimane tale solo nel momento esatto in cui lo si crea per poi svanire miseramente come nello sguardo di mamma roma, che da lontano guarda il cupolone senza guardarlo, perchè non gliene frega più niente di niente.

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