Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
"A bellafiore, ma visto che stai qui, me lo faresti un altro favore?"
"Ma certo, tanto io di favori ne faccio già tanti alla gente""
Con questo breve e semplice dialogo si capisce subito che il film in questione è un film di uno dei grandi maestri italiani, Pier Paolo Pasolini. I suoi sono film duri, senza un minimo di buonsenso, ma con delle messinscene che sono arti. La spiegazione del dialogo di prima si fonde su due cose precise: il lavoro della prostituzione e il piacere di fare piaceri senza ricevere manco un quarto di dollaro. Il buonsenso esiste e Pasolini ce lo fa capire attraverso i mille messaggi di questo film che considero tra i suoi capolavori. Ho avuto addirittura la fortuna di beccare il film in questione in tv ristrutturato e con quattro sequenze in più che si pensava erano andate perse.
La trama è dura, nuda e cruda, degna dei migliori film di Pasolini: Mamma Roma è una prostituta che vive con suo figlio, ripreso perchè all'inizio non lo ha accettato. Cerca di dare il meglio per lui ma suo figlio si vergogna di avere lei come madre. Smette di andare a lavoro nonostante sua madre glielo abbia trovato per lui, non apprezza tantissimo gli sforzi che fa sua madre per fargli vivere una vita migliore e per di più si innamora di una ragazza che non va tanto a genio alla madre. Per Mamma Roma arrivano i problemi, torna a trovarla un suo vecchio fidanzato che la ricatta perchè gli deve dei soldi. Finale struggente.
La gelosia di una madre per il proprio figlio è impossibile da non notare nei film di Pasolini, qui più che mai, tanto che sua madre chiede a una sua amica prostitita che si fidanzi con suo figlio perchè Mamma Roma ha scoperto che lui si vede con quella ragazza, ragazza che non va tanto a genio a Mamma Roma (il favore che ho accennato al primo dialogo è quello citato sopra). L'amore di una madre per il proprio figlio, tanto che gli dà quei pochi soldi che guadagna Mamma Roma con la prostituzione e con un banco di verdure fresche e frutta che ha al mercatino.
L'indifferenza del figlio che, quando è in presenza della mamma senza che nessuno li vede balla con lei, gli presta attenzione, ridono insieme, ma quando lui è con gli amici la tratta male, fà l'indifferente e addirittura l'ultima volta che si vedono respinge i suoi soldi perchè ha scoperto tutto sulla verità della madre, su quello che fa. Non riesce a capire il bene che vuole sua madre a quest'ultimo, che è tanto ingenuo e debole che sua madre non riesce più a proteggerlo.
La debolezza sia della madre che del figlio non è poca cosa: lei perchè non riesce a riprendersi dopo che suo figlio è stato mandato in carcere; lui perchè non capisce il vero senso della vita, della vita che fa sua madre per mantenerlo, che non è una cosa da nulla. Per lui sì però, perchè è in presenza dei suoi amici e, come ho detto prima, la respinge.
I fischi provocatori degli amici di Ettore, il figlio di Mamma Roma, sono elemento portante nel film e riflettono sull'importanza che ha la società di oggi. Che da quel momento, dal futuro riserberà per il popolo solo spiacevoli visite. Altra scena memorabile che si ripete più di una volta è il parlare di Mamma Roma con i suoi clienti nella via verso casa: in quei momenti (s)parla di tutte le cose che succedono al mondo, come se fosse in un telegiornale e, piano piano, questa Mamma Roma scalda i cuori degli spettatori riempiendoli di un amore al di sopra della volontà di mostrarne. Il dialetto è romano stretto stretto che non riserba alcun rancore anche se, si sa, è un dialetto rozzo anche se divertente nel suo essere e nel suo fare.
Nel film, Anna Magnani interpreta Mamma Roma, il suo sguardo è perforante specialmente nella scena più bella, quella del tentato suicidio da parte di quest'ultima che poi, atterrita per la sorte di suo figlio, incatenato in un ammasso di legno squallido, comincia a piangere, ma è un pianto che suona all'unisono con le varie canzoni e colonne sonore presenti nel film.
Ettore Garofalo interpreta il figlio di Mamma Roma, Ettore, sempre serio e sempre in contrasto, gli piacciono le morti (secondo me) perchè, con il bambino della ragazza con cui si vede, pensa e vorrebbe prevedere quando morirà. Anche il suo è uno sguardo perforante.
L'indifferenza è proposta anche nel momento in cui la ragazza di Ettore vede quest'ultimo picchiarsi e perdere contro un bullo dei cinque amici che frequenta e, al termine della lotta, lei non va lì a consolarlo, lo saluta come se non fosse successo niente. Questo fà riflettere sui comportamenti che si sono sviluppati piano piano nel tempo.
Concludo che Mamma Roma è un gran film.
Mamma Roma è un grande, ma grande capolavoro.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta