Regia di Mona Achache vedi scheda film
Un film riuscito per metà perché troppo legato al libro e di conseguenza troppo lento. L'introspezione domina in tutta la pellicola, ma troppe pause lunghe si perdono in immagini che non aggiungono nulla di nuovo alla storia. Forse ci voleva più coraggio nel girare questo film cercando di dare un ritmo e un tempo diverso da quelli del libro, cercando di rendere più cinematografico il racconto. Tuttavia il film secondo me non è da buttare e il risultato è accettabile.
Mi è capitato per caso di vederlo con mio figlio. Lui giocava con la Nintendo nell'altra stanza e io e mia moglie abbiamo deciso che per una sera avremmo guardato qualcosa che piaceva a noi lasciandolo dall'altra parte a giocare da solo. Ma ovviamente il richiamo della televisione è stato superiore, anche perché la guardiamo sempre meno. Così anche nostro figlio, che ora ha 5 anni, si è seduto accanto a noi a guardarlo. Pensavo si sarebbe addormentato, che ci avrebbe disturbato, invece ha seguito con interesse la storia. Perché Paloma vuole morire? Perché madame Michelle non vuole andare alla cena di compleanno di Kakuro? E soprattutto: perché il pesce rosso è finito nel water della portinaia? Il suo interesse è stato vivo fino alla fine e si è concluso con la gioia per la scelta di Paloma di vivere e questa gioia ha superato di gran lunga il dispiacere per la morte di Madame Michel.
Mi ha molto impressionato questo suo interesse e questa sua attenzione per un film che non è un classico film per ragazzi, anzi direi che è un film per struttura narrativa e argomento dedicato a un pubblico adulto. Eppure i bambini sono così: riescono a interessarsi di tutto, anche della vita e della morte. E forse questo prova anche, in qualche misura, la bontà della pellicola.
Io invece ho molto apprezzato il monologo di Paloma quando vede salire sull'ambulanza Kakuro e capisce che non vedrà mai più la portinaia:
"Allora è così: di colpo tutto si ferma. E' questo morire? Non rivedrete più quelli che amate, non rivedrete più quelli che vi amano. Se è questo morire, è proprio la tragedia che dicono."
e infine quello che riassume il senso di tutto il film (che si ritrova anche nel libro):
"Quello che conta non è morire, ma quello che si fa nel momento in cui si muore. Renèe, lei che cosa faceva nel momento di morire? Era pronta ad amare."
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