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Il riccio

Regia di Mona Achache vedi scheda film

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La recensione su Il riccio

di bradipo68
6 stelle

A prima vista un film che è un elegia della portinaia.Il riccio non è un animale così elegante.Forse può esserlo visto da lontano ma da vicino è tutto fuorchè elegante sempre appallottolato sulla difensiva a mostrare il suo lato migliore(per lui,peggiore per chi ha la sventura di maneggiarlo) e con tutti quei parassiti che allegramente fanno slalom tra un aculeo e l'altro.L'ossimoro del titolo del libro è sparito nella trasposizione cinematografica:forse è meglio.Il film è incentrato su due personaggi a prima vista antitetici:l'undicenne Paloma che vuole suicidarsi nel giorno del suo dodicesimo compleanno ,figlia di un ministro ma con una famiglia perenemente oltre la crisi di nervi e la portinaia Renèe,una di quelle persone abituate a fare da tappezzeria ovunque.Mentre la piccola mostra all'intero globo terracqueo la sua grande intelligenza,la sua precocità irritando un pò tutti,la portiera si rivela(a parole) essere persona di gusti estremamente raffinati e di grande cultura come scopre il nuovo arrivato nel condominio,un vedovo giapponese che si chiama Kakuro Ozu.Il problema è che questa grande raffinatezza della portinaia rimane troppo sulla carta.La domanda che mi sono posto è questa:ma basta avere in casa un enorme biblioteca per poter essere considerati colti?Oltre ad averli i libri bisognerbbe anche leggerli!Basta commuoversi alla visione di un film giapponese d'annata targato Ozu(il regista non Kakuro)per dimostrare sensibilità verso la settima arte?Il film vive essenzialmente di questi due personaggi:Renèe che ha trovato il suo nascondiglio e lo ha sistemato a puntino,Paloma che invece lo va cercando usando anche una telecamera per immortalare tutto quello che accade nella sua presunta ultima settimana di vita.Tutto il resto fa da sfondo:la grazia affettata di Kakuro,il disprezzo malcelato verso il ruolo della portinaia da parte dei condomini,il condominio stesso con le sue pareti spesse,i suoi appartamenti di lusso,i suoi arredamenti vecchi ma non antichi.Il film non brilla ma è comunque sorretto da trovate curiose che permettono di schivare quella punta di noia che rischia sempre di affiorare in pellicole come questa affidate più alla parola che agli avvenimenti.Secondo me il problema maggiore del film è che non si riesce ad empatizzare a sufficienza i personaggi che hanno poco da offrire oltre la loro esteriorità.L'unica che avrebbe da offrire qualcosa è la portiera intepretata da Josiane Balasko  che pare quasi anestetizzata per non mandare a quell'altro paese questi ricchi snob che si credono tutto loro,per i quali una portiera,essendo una portiera ,può essere solo rozza e ignorante.Ma tanto un furgone risolve tutto.Basta un attimo.... 

Su Mona Achache

qualche trovata pemette di evitare la noia

Su Josiane Balasko

molto brava

Su Garance Le Guillermic

antipatica ma quella era la sua missione

Su Togo Igawa

nel ruolo d Kakuro "Valium Ozu...marò che sonno...

Su Anne Brochet

non male

Su Ariane Ascaride

personaggi di secondo piano per a musa di Guediguian

Su Wladimir Yordanoff

si vede poco

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