Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
Film decisamente molto particolare, ma molto. Un tipo è tenuto prigioniero, siamo attorno all’XI secolo, in Scozia o giù di lì, un piccolo gruppo di uomini lo usa per fare combattimenti, perché lui è cattivo, tosto e non perde mai. Poi ne succederanno di cose, ma non è bello dirlo perché la storia si racconta in due righe e dunque non è possibile fare cenni senza dire tutto. Il film è molto dilatato, in tutto. Tempi lunghi, silenzi, sguardi, paesaggi infiniti, musiche fantastiche (suoni poi, più che musiche, quasi). Il film è talmente originale (IMO va visto comunque) che ero per dare un 8, poi però il finale è talmente strampalato e in definitiva piuttosto cretino, che un punto secco, minimo, lo tolgo. In regia, un grande, tale Winding Refn, impronunciabile e irricordabile, meglio ricordare cosa ha fatto, tra le altre cose: Bronson, molto bello, prima di questo, e Drive, anche questo molto bello, dopo di questo. In tutti e 3, tre attori protagonisti, unici e totali dei film, e pure grandi attori: Tom Hardy in Bronson, qua l’eccellente Mads Mikkelsen, in Drive il fantastico Ryan Gosling. Questo film ha diviso molto, tra chi lo reputa una stronzata, e chi un capolavoro. Io sono rimasto male per il finale, e sono per il 7.
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