Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
Filosofia del sangue,
Ombre umane,nell'introspezione personale a suon di pugni e "sbudellamenti".
Figure senza tempo,nell'oasi mitologica d'un paesaggio livido e aspro.
Nell'isola d'un parallelismo umano dimenticato dal bene,si muove una maschera,cicatrizzata e scolpita dalla durezza dell'inferno terreno.
E' "One eye",guerriero cieco da un occhio,un muto dallo sguardo ferreo,perso nel suo entroterra "visionario".
Sembra un racconto o una "favola" plumbea,di quelle raccontate agli infanti,vissute nelle fantasie o nei disegni di tenera' eta'.
Ma qui non si parla di favole della buonanotte,c'è un magma infernale,semovente nelle lande fredde e sterminate dei vichinghi d'un tempo.
Nicolas Winding Refn,il talento cristallino del cinema europeo racconta una "favola" all'odore d'inferno.
Una strada tortuosa quella del danese,non accessibile al mainstream o a palati dall'insulto facile.
"Valhalla Rising"-REGNO DI SANGUE,è un viaggio nell'animo e nei recessi oscuri dell'umano.
Un viaggio (ultra)terreno alla ricerca d'un "sè" nascosto.
Utilizzo dei silenzi,di dialoghi secchi e quasi rari,e di immagini contemplative,rendono quest'opera un quadro crudo e diretto,accompagnato da
una fotografia livida e potente.
Un dipinto della telecamera,volutamente introspettivo,accompagnato da forzature pretenziose,ma straordinarie nell'assolutismo enigmatico.
Si rimane ipnotizzati da una vicenda "rubata" dal tempo passato,e trasposta nell'"oggi",nell'eloquio "messianico"dei personaggi.
Anime scomposte,alla ricerca d'un "Dio",colonizzatori e crociati di brughiere nordiche.
Il "Dio" che non c'è nelle valli selvaggie,dove domina uno spirito invisibile,vivente nelle gesta del carismatico "One-eye".
Ritengo geniale la scelta di Refn,di accompagnare le gesta d'un "bruto" come One-eye,ad un ragazzino candido,una specie di efebo celtico,e compagno di sventure,attraverso il quale il guerriero ritrova la parte profonda di se.
Un "se" che Winding-Refn lascia parlare in campi fissi o lunghi,nell'animo naturale di terre inacessibili.
Un enorme dipinto lento e "discontinuo" nella narrativa,dove trova spazio solamente lo sguardo e l'introspezione.
"Ritrovarsi e sacrificarsi" ad una causa nobile,è il passepartout per una redenzione di un corpo cicatrizzato e dipinto dalle battaglie fangose.
One-eye ritrovera il suo se,contemplando e uccidendo,immergendosi in "bagni visionari",dove la luce è psichedelica.
Una scelta coraggiosissima quella di Refn,nel far defluire immagini ataviche e catartiche,accompagnate da suoni e luci postmoderne.
"Valhalla Rising" è cosi' un tumulto animale e spirituale,un opera complessa,dall'esoterismo inacessibile.
Refn sceglie cosi' un "dialogo" per immagini,nel quale cercare "risposte" spirituali nascoste.
Tutto è cosi' riposto nella fisicita' dell'attore/feticcio Mads Mikkelsen,straordinario nell'espressione impassibile,ma pregna di carisma e introspezione.
Le brughiere selvagge divengono cosi' luogo d'analisi religioso/etica,dove vince il sacrificio redentivo,dove i corpi fangosi e tatuati dalle battaglie sono sculture fisse nel "senza tempo".
Una filosofia cinematografica rara,offerta dal talento d'un regista che fortunatamente non scende a compromessi con lo spettatore.
Refn è coraggioso nel mostrare una "sfacciataggine" autoriale poco comune,nell'offrirsi a noi con un opera enigmatica e travolgente.
Film che mancano troppo sui teleschermi,che prendono a schiaffi l'ordine commerciale delle cose.
"One Eye" e Refn,rari rappresentanti di contemplazioni figurative,che colpiscono e accecano l'animo dello spettatore.
Trascendentale nei messaggi figurativi,"Valhalla Rising" trasporta nei fiumi dell'interiorita',lasciandoci col fiato sospeso e la meraviglia negli occhi.........straordinario.......voto 7/8
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Grazie Daniele, chiaramente parliamo d'un film inflessibile nell'intento,ma appassionante proprio per questo,anticonvenzionale al massimo come il suo autore.Refn sara' secondo me il regista piu' importante del nuovo millennio.Un autore gia' quando divide e non mette d'accordo tutti,ha fatto gia' centro.....e Refn sembra aver imboccato quel percorso,di opere controverse e deformate dal suo sguardo,ma potentissime nell'empatia che creano con la storia e i personaggi.Per "Only god Forgives" ho gia ' varcato la soglia dei cancelli del cinema!!! Saluti........
Io la mia copia me la tengo ben stretta: per me è l'opera migliore di Refn (per capirci: cinque stelle piene). In attesa, come voi, di Only God Forgives (l'uso del colore di certe scene presenti nel trailer rimandano proprio agli "schizzi" di luce rossa abbagliante di Valhalla Rising).
Ciao Gregorio,anch'io la mia copia me la tengo "ben stretta",anche se fino ad ora considero "Bronson" e "Drive" i capolavori assoluti di Refn."Only god forgives" solletica il mio palato da piu' di un anno,il "rosso abbagliante" di Refn lo ritrovi anche in opere come la trilogia di "Pusher",una sorta di cromatura eletta a "spirito guida" del regista..........un saluto.
mi associo, grande autore Refn, aspetto con ansia il suo ultimo film, @Gimon 82 hai ben argomentato la sua poetica, hai perfettamente ragione quando dici "opere deformate dal suo sguardo ma potentissime nell'empatia....", anche per me Bronson (singolarissimo) e Drive sono i suoi capolavori (fino adesso) assoluti, ciao....
Grazie Amanda,sicuramente il trailer di "Only god forgives" lascia presagire qualcosa di piu' lacerante e potente rispetto a "Drive",staremo a vedere.......saluti
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