Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
Una meraviglia di estetica e potente lirismo. La fotografia è grandiosa, la colonna sonora azzeccata e talvolta spiazzante, la storia dal respiro epico ed evocativo. Pare che prima di Colombo fossero stati dei Vichinghi a scoprire l'America ma probabilmente non sono quelli di cui raccontano queste pagine di cinema. Il viaggio attraverso il mare è sfiancante e mistico allo stesso tempo, l'invincibile guerriero dalla faccia sfregiata sembra soffrire di allucinazioni ed ha adottato un ragazzino che tenta di dar voce ai suoi silenzi. Si alternano fasi di grande tensione e fisicità con momenti di profondo silenzio e poesia, in una struttura a capitoli. La storia di "One-Eye" (così lo battezza il suo piccolo compagno di viaggio) è inevitabile parabola di quella dello spettatore, i valori e significati di sfondo rappresantano invece la società con i suoi tentativi di dare obiettivi e senso alle vite altrui, il finale è metaforica scoperta di se stessi attraverso la propria rigenerazione. Grande film che riconferma il talento di Refn dopo il bellissimo Bronson. Voto: 8,5.
Solite sviste nella trama di film.tv, il ragazzino non aiuta "One-Eye" a fuggire; questi fa tutto da solo e stermina i suoi aguzzini, risparmiando il ragazzino che s'era preso cura di lui e che decide di seguirlo.
Splendida.
Una sfoltitina alle pause "morte", per i miei gusti: troppo pesanti. Ma è una questione meramente soggettiva, tutto sembra funzionale alla narrazione.
Regista talentuoso e poco diffuso in territorio nostrano. Da tenere sott'occhio.
Spettacolare, perfetto. Sguardo di pietra, pregno di sottesi. Dopo averlo ammirato ne Le mele di Adamo, non si può che restare ammirati dalla sua ecletticità.
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