Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
In quanto a originalità, questo film è davvero grandioso. Ha un modo tutto suo di interpretare gli elementi e di settare i registri: c'è il mitologico, il fanatismo misticheggiante, ci sono i vichinghi perennemente lordati di sangue e di fango la violenza inaudita, c'è l'odissea nebbiosa, i flash improvvisi divampanti in rosso fuoco. C'è soprattutto un non-eroe, una maschera silenziosa il cui occhio che vede è forse quello aperto o forse quello orribilmente mutilato, con lui un alter ego bambino che svolge forse la parte del Virgilio, forse quella di Caronte... L'atmosfera lentissima è da mozzafiato, sin dalle prime, terribili scene di lotta tra il non eroe furioso e incatenato, invincibile, che uccide e sbrana chiunque tenti di sfidarlo, e prosegue per tutto il film carica di sussulti improvvisi, sempre determinati da un gesto fortemente violento (una freccia che piomba dal nulla, un pugnale che si leva da un sonno apparente). E un finale misteriogeno non lascia capire sino in fondo se la "liberazione" (quell'accanirsi selvaggio di mazze sul non-eroe finalmente disarmato davanti al suo destino) sia passata per una terribile e inevitabile condanna o piuttosto per una via di salvezza sacrificale, quasi cristica, dove a immolarsi non è il Santo, ma colui che, come suggerisce il bambino in una scena, è uscito direttamente dall'Inferno, donando un suggestivo, seppur solo ipotetico, capovolgimento di ruoli e di "valori".
Ottimo esempio di cinema davvero diverso da ogni canone, un non-kolossal fotografato splendidamente, suggestioni uniche e raramente fruibili da pellicole di questo genere. Insomma, ancora una occasione di plaudire al cinema del nord europa e, proprio perchè oggi è Natale e si vuol essere buoni (eheh!), di sapere che in Italia, invece, ci aspetta giusto un altro banal-film con ZeppolaMuccino in testa.
Auguri a tutti.
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