Regia di Laurent Tuel vedi scheda film
Inconcludente variante armeno/turca del gangster movie in salsa polar, "La legge del crimine" s'inserisce anonimamente in un genere estremamente prolifico ma che, specialmente in Francia, riesce a produrre ancora pellicole decisamente degne di nota. Non è purtroppo il caso di questo film scritto e diretto da Laurent Tuel che purtroppo difetta del ritmo e della cattiveria necessaria a lasciare il segno. Lo script poco originale che vede la famiglia Malakian tenere in scacco un'intera regione fra rapine e racket vari ha il fiato corto e, nonostante alcune facce giuste nel cast (ovviamente Jean Reno ma anche Ulliel risulta meno peggio del solito), tende ad annoiare con buona pace per i tentativi del regista di ravvivare il tutto inserendo la figura del poliziotto integerrimo o quella del rampollo deciso ad abbandonare la vita criminale. Si salva la confezione con discreta ambientazione e fotografia più qualche indovinata sequenza di fuga ma il risultato complessivo lascia piuttosto a desiderare. Per scomodare un paragone con Mann, ci vuole ben altro cinema.
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