Regia di Samuel Maoz vedi scheda film
Si tratta di un film davvero originale, come si desume dal particolarissimo e, almeno per me, innovativo punto di vista di tutto (o quasi tutto) il film: l'interno di un carro armato. Ho sempre desiderato vedere com'è l'interno di un tank, così come esplorare i binari della metro avvolti dall'oscurità, specie i capolinea. L'esperienza è disturbante: si riesce quasi a sentire l'odore fetido e nauseabondo di umanità all'interno del carro armato, la sensazione clausotrofobica di spazi angusti e poi, come macigni, pesano gli scrupoli morali e di coscienza di ragazzi che, in quel carro in mezzo ad un teatro di guerra, ci sono finiti quasi per caso. Perchè, chi sa per aver avuto esperienze anche minime, come me, militari, un conto è la teoria delle armi, altro conto è la pratica. E' così questo film per niente facile, difficilissimo da rivedere, autobiografico, materializza il terrore, gli afrori pungenti del sangue e del sudiciume, il terrore abbacinante della morte che spinge le persone alla follia. Non un film perfetto, assolutamento, ma eccezionale.
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