Prima guerra del Libano, 1982. Un carro armato e un plotone di paracadutisti vengono inviati a perlustrare una cittadina bombardata dall’aviazione israeliana. I militari perdono il controllo della missione, che si trasforma in una trappola mortale. Una squadra di carristi, composta da Shmulik, Assi, Herzl e Yigal, è chiamata ad azionare la macchina assassina.
Note
_Lebanon_ non solo descrive la guerra, ci entra, portandoci in quella sorta di tomba cingolata che è il carro armato, un luogo angusto, buio, sporco, viscerale. Maoz eccede forse in veemenza all’inizio della pellicola, con una sequela di immagini shock per calarci subito in un clima infernale, ma in un’opera prima, autobiografica, è un difetto da poco.
Finalmente una pellicola che racconta la guerra per ciò che è, senza eroismi, patriottismi e mille altri ipocriti -ismi a indorare la pillola. La guerra di "Lebanon" è un dramma sporco e doloroso che non porta da nessuna parte, come il claustrofobico carro armato dei quattro protagonisti.
Voto: 8
Il film ha una forza quasi belluina che gli consente di raggiungere una dimensione che fa intuire il riferimento anche attualizzato a un dramma primario come quello di dover fare i conti con gli orrori della follia della guerra (di ogni guerra) oltre che con le dinamiche apparentemente incontrollabili che si sviluppano durante un combattimento.
una volta tanto sono d'accordo con film tv: cinema d'autore, drammaticità e orrore per la guerra convivono - evento assai raro - in un film difficilissimo da realizzare.
Nel giro di otto anni il talentuosissimo Maoz ha realizzato due film stupendi, Lebanon e Foxtrot.
non sarà molto prolifico, ma se questo è il livello...
oltre agli elogi già scritti altrove, Lebanon si poggia su una soundtrack elettronica astratta, con suoni modernissimi, spesso a contrasto con le immagini. opera prima di lucidità cristallina.
Sulla scia di "The Hurt Locker" e "Generation Kill" Samuel Maoz dirige questo film israeliano vincitore del Leone d'Oro. Girato quasi interamente in un carro armato, sebbene la scenografia sia claustrofobica e monotona il film non risulta noioso e ha dalla sua buoni attori e un buono sviluppo della tensione. Ridondante negli sguardi in camera.
6 ottobre ’73, festa dello Yom Kippur, Israele contro Siria ed Egitto.
6 giugno 1982, prima guerra Israele/Libano.
Amos Gitai, Ari Folman, Samuel Maoz le hanno combattute e ce le raccontano.
Eran Riklis ha raccontato la “guerra” dei limoni che, dopo La sposa siriana (2004), ha parlato di confini, segnati da un muro o bruciati da odio etnico.
Il… leggi tutto
Sempre le maledette stelline che mi vanno strette. Come giudicare sufficiente un film così forte, teso, impressionante (e vincente)? Un film (si è detto) antimilitarista e antibellicista (ma sono virtù di per sé? e poi è proprio vero che lo sia?) Eppure...ho dato le 4 stelle a Valzer con Bashir, che mi è sembrato ben più sincero e… leggi tutto
Libano, 1982. Il soldato Shmulik (Donat) non vorrebbe sparare, si è esercitato soltanto su dei grossi bidoni, ma adesso è costretto a fare fuoco dal lurido carro armato che condivide con tre commilitoni e osserva gli orrori della guerra unicamente dal periscopio.
Parabola antimilitarista che ricostruisce il conflitto mediorientale tra Israele, Siria e Libano, costruita… leggi tutto
Si tratta di un film davvero originale, come si desume dal particolarissimo e, almeno per me, innovativo punto di vista di tutto (o quasi tutto) il film: l'interno di un carro armato. Ho sempre desiderato vedere com'è l'interno di un tank, così come esplorare i binari della metro avvolti dall'oscurità, specie i capolinea. L'esperienza è disturbante: si riesce quasi a…
Da quanti anni aspettavo un film così! Allora è vero che per essere credibili il trauma bisogna averlo vissuto sulla propria pelle, come il regista Samuel Maoz che si è ispirato alla propria personalissima esperienza militare. Finalmente una pellicola che racconta la guerra per ciò che è: senza eroismi, patriottismi e mille altri ipocriti -ismi a indorare la…
" Quando le ideologie si discostano dalle leggi eterne della morale e della pietà cristiana, che sono alla base della vita degli uomini, finiscono per…
Nel primo carro armato israeliano che nel Giugno del 1982 etra in Libano, ci sono 4 giovani ed inesperti militari. Quella che doveva essere una semplice operazione diventa il principio di una guerra durissima, della quale i 4 soldati sono tutt’altro che convinti.
Il film di Samuel Maoz ci porta nelle viscere di un carro, nel buio e la sporcizia che si accumula e dove l’unico…
6 ottobre ’73, festa dello Yom Kippur, Israele contro Siria ed Egitto.
6 giugno 1982, prima guerra Israele/Libano.
Amos Gitai, Ari Folman, Samuel Maoz le hanno combattute e ce le raccontano.
Eran Riklis ha raccontato la “guerra” dei limoni che, dopo La sposa siriana (2004), ha parlato di confini, segnati da un muro o bruciati da odio etnico.
Il…
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
Oggi, 31 agosto 2016, inizia ufficialmente la 73esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Un'edizione un po' particolare quest'anno. Infatti, l'intero Paese è ancora addolorato per il terremoto della…
L'ultimo docu-film di A. Gitai su Rabin (che non ho visto ma che ho seguito nelle recensioni) mi da lo spunto per proporre questa playlist sulle pellicole che hanno riguardato questa parte di mondo senza pace. Non…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (8) vedi tutti
Finalmente una pellicola che racconta la guerra per ciò che è, senza eroismi, patriottismi e mille altri ipocriti -ismi a indorare la pillola. La guerra di "Lebanon" è un dramma sporco e doloroso che non porta da nessuna parte, come il claustrofobico carro armato dei quattro protagonisti. Voto: 8
leggi la recensione completa di andenkoIl film ha una forza quasi belluina che gli consente di raggiungere una dimensione che fa intuire il riferimento anche attualizzato a un dramma primario come quello di dover fare i conti con gli orrori della follia della guerra (di ogni guerra) oltre che con le dinamiche apparentemente incontrollabili che si sviluppano durante un combattimento.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Nella pancia di un cingolato può trovarsi un pezzetto del Caos primordiale, e se dall’ oblò si guarda fuori non è meglio.
leggi la recensione completa di yumeuna volta tanto sono d'accordo con film tv: cinema d'autore, drammaticità e orrore per la guerra convivono - evento assai raro - in un film difficilissimo da realizzare.
commento di gherritNel giro di otto anni il talentuosissimo Maoz ha realizzato due film stupendi, Lebanon e Foxtrot. non sarà molto prolifico, ma se questo è il livello... oltre agli elogi già scritti altrove, Lebanon si poggia su una soundtrack elettronica astratta, con suoni modernissimi, spesso a contrasto con le immagini. opera prima di lucidità cristallina.
commento di giovenostaSulla scia di "The Hurt Locker" e "Generation Kill" Samuel Maoz dirige questo film israeliano vincitore del Leone d'Oro. Girato quasi interamente in un carro armato, sebbene la scenografia sia claustrofobica e monotona il film non risulta noioso e ha dalla sua buoni attori e un buono sviluppo della tensione. Ridondante negli sguardi in camera.
commento di RobocopXIIIWow! Mai visto un film del genere!
commento di sticazziIncisivo e martellante.
commento di Ewan