Regia di Mark Hartley vedi scheda film
Brioso, colorato, stuzzic…hedelico documentario che fa luce sul cinema exploitation australiano (70s, primi 80s). Non bisogna pensare che a quei tempi il cinepubblico di laggiù si nutrisse di soli film americani o della “New Wave” locale (Picnic a Hanging Rock, Breaker Morant, Il Sapore della Saggezza, La Mia Brillante Carriera, ecc.). Diverse e variate erano le voci fuori del coro, “Mad Max” ma non solo: erotico, action, horror, thriller, una pletora di b-movies oltraggiosi, spudorati e truculenti all’insegna e con generosa abbondanza di sangue, violenza, efferatezze assortite, effettacci speciali, auto demolite e nudi integrali, talvolta supportati anche da budget relativamente corposi. “Not Quite Hollywood” è così ritmato che sembra di gustarsi un lungo trailer da far strabuzzare gli occhi. Impossibile restare immuni, impossibile che non venga il pur minimo desiderio di scoprire questo cinema sommerso. Proprio come in un trailer che si rispetti, vengono raccolte e assemblate le scene più significative di questo o quell’altro film, allo scopo di ottenere un bell’effetto inebriante e/o nostalgico su chi guarda, Una vigorosa spintarella deve averla data anche Quentin Tarantino che appare più volte nelle vesti di entusiasta commentatore, che si parli di “Midnight Spares” o di “Fair Game”, di “Lost Weekend o di “Dead End Drive In”, giusto per citare quattro esempi tra i moltissimi film menzionati, mostrati e discussi. Pur essendo un simpatico e divertente autotributo, non manca qualche giudizio negativo che esce dalla bocca di alcuni critici, i quali non hanno peli sulla lingua nell’affermare quanto detestassero la “OZploitation” allora e quanto la detestino ancora oggi, senza spazio di manovra per la rivalutazione postuma. Difficile comunque il recupero per gli interessati: l’evidenza dei fatti dice che pochi di questi film sono reperibili, pochissimi sono stati pubblicati in DVD, tanto meno al di fuori dei confini del loro paese d’origine.
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