Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Un film immaginifico, assai emozionante, a tratti disturbante, complicatissimo e non privo di ambizione.
In Inception – termine tradotto nei dialoghi come "innesto" – non esistono istanti di pausa: un prorompente inizio in medias res (con un feticcio destinato a fare storia: una trottola in perenne rotazione) catapulta vertiginosamente il basito spettatore nel criptico (e proprio per questo allettante) universo della mente umana dormiente. Ma è solo il primo anello di un'indescrivibile catena di tallonamenti a rotta di collo, traslocazioni virtuali e sorprendenti rivelazioni che si succedono a ritmo incalzante sullo sfondo di luoghi di significativo impatto visuale (i mondi visitati nel sonno) e architetture impossibili (ad M. C. Escher sarebbero venute le bave alla bocca). Dopo due pellicole sul Cavaliere Oscuro, Christopher Nolan è il fautore di un film immaginifico, assai emozionante, a tratti disturbante, complicato e non privo di ambizione, anche se l'assurdità di alcuni momenti è spacciata ingiustamente per voluta enigmaticità. Ma la riflessione sulla psiche, sull'amore, sulla vita e sulla morte, sul peso dei ricordi e delle idee (alla base, le teorie di Sigmund Freud) e sul confine tra vero e fittizio (con puntuali rimandi a Matrix) trova riscontro nell'interpretazione sofferta e convincente di Leonardo DiCaprio, attorniato da comprimari d'alto livello come Michael Caine, Ellen Page, Tom Hardy e Marion Cotillard. Finale sublime.
Davvero entusiasmanti le musiche di Hans Zimmer.
♥ Film OTTIMO (8) — Bollino GIALLO
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