Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Dai tempi dello splendido "MEMENTO", Christopher Nolan è uno dei pochi registi a cui piace avere un pubblico attento e disposto a decriptare le immagini che vengono sparate sui monitor.
"Inception" ha tutte le caratteristiche visuali di un prodotto commerciale, ma ha un contenuto di fondo che lo distingue in modo netto dai canonici film hollywoodiani.
Fondato su una sceneggiatura complessa e matematica, "Inception" strizza l'occhiolino al primo episodio della saga "Matrix" (tutti i discorsi della morte dentro il sogno che determina la morte nella vita reale, nonché le scene senza gravità e il gusto per un'azione condita da un alto senso di spettacolarità) e a film anni '80 come "Dreamscape" (l'idea della persona che entra nel sogno altrui per carpire informazioni sub-inconscie), primo vero precursore di questo filone di film. Nonostante ciò però il lavoro di Nolan si sviluppa in un modo originale e affascinante attraverso una serie infinita di "scatole cinesi" in cui si susseguono sogni all'interno di altri generati, tra l'altro, da personaggi diversi coinvolti nel sogno di partenza. Una matassa che rapisce lo spettatore che ha voglia di ragionare e che rischia di far perdere la pazienza a chi preferisce film di immediata soluzione, il tutto fino a un epilogo ambiguo e aperto che si presta a più interpretazioni.
Ben caratterizzato il personaggio interpretato da Di Caprio, più di contorno gli altri perché, in fondo, ciò che interessa e su cui si concentrano gli sceneggiatori è il rapporto tra la realtà fisica e quella onirica e come queste due distinte dimensioni si miscelano tra loro. Per questi motivi sono caratterizzati nei dettagli tutte le varie caratteristiche temporali che divergono da un sogno all'altro con minuti che diventano ore passando da un sogno all'altro.
Le interpretazioni sono professionali, così come la fotgrafia è patinata e la regia dinamica.
Notevoli alcune scenografie (bellissima quella della città decadente avvolta dalle onde). Un film da vedere più volte e che, a ogni visione, riesce ad aggiungere qualcosa sfuggito nella precedente. Bello. Voto: 8
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