Regia di Vincenzo Terracciano vedi scheda film
E' un film drammatico, il ritratto di un perdente nato, sfortunato ma ostinato nello sfidare la sorte, anche quando l'evidenza gli consiglierebbe di desistere. Un fallito, in sostanza: nel lavoro (che smette per andare in pensione appena possibile), nelle amicizie (tutte interessate), nella famiglia (che a stento lo sopporta). E Castellitto è grandissimo ad offrire il volto a questo personaggio losco, miserabile, ma mai realmente antipatico; un film a 'tapparelle abbassate', una parabola declinante, una grigia esistenza. Un ruolo nel quale, non sembri una bestemmia, non sarebbe sfigurato il principe Totò. Con tanto di finale malinconico-commovente, riuscito.
Un impiegato, 'baby' pensionato da poco, ha il vizio del gioco. Mentre in casa fervono i preparativi per il matrimonio della figlia, l'uomo sperpera tutto. Come recuperare la somma, se non con una giocata a posta ancora più alta?
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