Regia di Renzo Martinelli vedi scheda film
Come noto, questo è il film voluto dalla Lega, e per un 10% fatto con soldi pubblici. Testimonierebbe la vittoria dei Comuni del Nord contro l’invasore cattivo, per il trionfo della libertà. Si sa, la Lega, quando si avventura nella cultura, prende degli sberloni mica da ridere, e qua, ne prende un’infinità. Si dedicassero piuttosto con passione allo studio delle varietà di polenta, se vogliono fare cultura a loro più consona.
Orbene, senza volere infierire, ma qua si parla di Comuni del Nord, del centro e del sud, supponendo che qualcuno, all’epoca, si ritenesse tale (del Nord, o del centro, etc..); è notorio che i Comuni si scannavano tra loro, che molti Comuni al Nord si allearono con il Barbarossa, per la libertà; libertà che allora era intesa non come adesso, poveretti leghisti. A fine film, si parla dello scioglimento della Lega, tanto le città avevano raggiunto la loro libertà, il che è un falso storico, l’Italia ancora a lungo sarebbe stata in balia dei tedeschi, come e più di prima. Poi in seguito di altri, ma è un’altra storia.
Poi, non bastasse, tutto il film si basa sulla figura di Alberto da Giussano, figura molto probabilmente mai esistita. Anzi, sicuramente. Anche se, a pensarci, cosa meglio di un personaggio inventato, da usarsi come simbolo di un’altra cosa inventata, cioè la Padania? Ora io dico, vabbè bersi tutto, che per un leghista non deve essere difficile, ma si saranno almeno accorti che a inizio film Alberto è un bambino, nel 1158, e alla distruzione di Milano nel 1162, è Raz Degan? Cioè, nessun leghista si sarà chiesto come è possibile che in 4 anni uno ne cresca 30? Poi, il Barbarossa è vecchio nel 1158 (altro falso storico) ed è uguale identico nel 1176 (battaglia di Legnano), ma pure il Degan tra il 1162 e il 1176 non invecchia un giorno. Fatto col culo, direte voi, ma questo è il minimo. La sceneggiatura è scritta proprio male, con frasi che fanno stupire dall’ingenuità e dalla grossolanità di sentimento. La regia si avventura a volte in ralenty, in fermi immagine, addirittura replay di alcune scene….ma tutto senza un perché, terribili. Non pago di averci regalato il terribile Vajont, a mio parere qua il regista fa peggio. Forse ha voluto prendere spunto da Jesus Christ Superstar (è un pensiero che mi è venuto), peccato che JCS è un piccolo – grande capolavoro, questa invece è roba che di solito, una volta fatta, tiri l’acqua. Sono molti i momenti di umorismo involontario, nel film. Barbarossa è Rutger Hauer, che si fa per i soldi; Alberto da Giussano è Raz Degan, poveraccio, aveva fatto vedere in precedenza che è in realtà un attore (v. il bel Centochiodi), per fortuna c’è la bella Kasia Smutniak, che in definitiva, malgrado la parte da squilibrata, è l’unico motivo per vedere sto film. Si fa per dire. La critica ha dato tutti 0 e 1, come voto, io darò 2, dai. Naturalmente è stato un disastro finanziario.
Catastrofico
Per il mutuo, questo e altro
sprecato
cattivo da operetta
bella gnocca
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