Regia di Renzo Martinelli vedi scheda film
Il film è ben realizzato con alcune scene da antologia: le riprese aeree tra le nubi quasi fosse un ricordo visto dal cielo; lo sposalizio secondo i costumi tradizionali milanesi, simili a quelli d'oltralpe; l'assedio notturno con le micidiali potenti catapulte; la forza della disperazione di pochi idealisti nel coalizzare un gruppo eterogeneo per estrazione e provenienza; il corpo a corpo finale... Potente soprattutto la figura del protagonista: Barbarossa (grande istrione Rutger Hauer) e il suo sogno di riedificare l'impero di Carlo Magno in un'epoca sbagliata, dipinto nella sua grandezza, spesso anche anche nella sua ferocia pur nella fragilità di uomo talvolta assoggettato alle volontà della regina. Il kolossal di Renzo Martinelli girato con enfasi e ritmo incalzante, merita senz'altro di essere visto. Supera sicuramente altri film osannati, spesso senza basi storiche, quali "Le Crociate", un tonfo di Ridley Scott supportato da una critica compiacente e di maniera. Talvolta la critica assume le sembianze del Pifferaio di Hamelin: un sistema di controllo sociale e politico per condizionare il pensiero comune. A me piace valutare con animo sgombro e quindi sono riconoscente al regista per un'opera che, in un'epoca di sbandamento collettivo, comunica ideali positivi e alla radice di quel che noi siamo. Massimo de Rigo
avvincente
attenta
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