Accostarsi alle fonti dell’emozione, criterio-guida fondamentale di tutta l’opera del grande fotografo Luigi Ghirri: questo è l’obiettivo del film. L’estremo progetto di Luigi Ghirri, purtroppo non realizzato, era una “casa delle stagioni”: acquistare un casolare, che compare nelle ultime opere del fotografo, nei pressi della sua casa di Roncocesi, e allestirvi mostre legate, ciascuna, alla stagione corrente, in modo da creare una stretta relazione tra tempo naturale e tempo dell’arte. A questo progetto interrotto si ispira Deserto rosa, in cui la telecamera visita una serie di paesaggi fotografati da Ghirri appunto secondo l‘alternarsi delle stagioni: primavera, estate, autunno, inverno e primavera notturna. Aleksandr Sokurov racconta ciascuna stagione rappresentata nel film, focalizzando in forma narrativa il sentimento della ciclicità del tempo di Luigi Ghirri. Paola Borgonzoni Ghirri lo ha così raccontato “Luigi Ghirri era sempre là, sospeso su quella fune sopra a un campo innevato, sulla terra arata o confuso nella nebbia, sempre un po’ più in alto di me anche sulle spiagge dell’Adriatico nella luce del tramonto estivo che regala a questo mare il turchese e lo smeraldo.”
L'opera di Luigi Ghirri, uno dei maggiori fotografi del paesaggio italiano del '900 ed autentico artista delle immagini, avrebbe meritato miglior sorte di questo documentario presentato al Festival di Venezia nel 2009). Una carrellata sfuocata di immagini, che vorrebbe trasmettere qualcosa di metafisico, ma che lasciano l'amaro in bocca, così come lo scarno e spesso prevedibile commento… leggi tutto
Vedere un nome come Sgarbi comparire in un’operazione come questa mi ha fatto fare un sussulto, diciamo subito che si tratta della sorella Elisabetta, anche se il fratello è intervenuto sugli scritti letti dagli attori. Eppure bisogna saper passare sopra a certi preconcetti familiari, perché l’operazione è più che interessante, oltre che… leggi tutto
L'opera di Luigi Ghirri, uno dei maggiori fotografi del paesaggio italiano del '900 ed autentico artista delle immagini, avrebbe meritato miglior sorte di questo documentario presentato al Festival di Venezia nel 2009). Una carrellata sfuocata di immagini, che vorrebbe trasmettere qualcosa di metafisico, ma che lasciano l'amaro in bocca, così come lo scarno e spesso prevedibile commento…
Vedere un nome come Sgarbi comparire in un’operazione come questa mi ha fatto fare un sussulto, diciamo subito che si tratta della sorella Elisabetta, anche se il fratello è intervenuto sugli scritti letti dagli attori. Eppure bisogna saper passare sopra a certi preconcetti familiari, perché l’operazione è più che interessante, oltre che…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.