Quattro amici, musicisti, mediatori e scrittori africani, tutti in Italia da oltre trent’anni, si battono per i diritti degli immigrati nel paese, ma anche per far conoscere la loro cultura agli italiani. Sono i primi anni settanta quando arrivano a Roma Teodoro, Steve, Martin e Justin, inviati dalle famiglie o dai governi per studiare in Italia e prepararsi a divenire la classe dirigente dei loro paesi. In Italia vivono l’amicizia, gli amori, le lotte politiche e decidono di restare. Giocano a calcio, mettono in piedi un gruppo musicale poi ognuno prende la sua strada, si sposano, alcuni con donne italiane, comprano casa, hanno dei figli, ma ancora non hanno la cittadinanza italiana. Nel corso degli anni vedono cambiare il loro nome: da studenti a vu cumprà, da extracomunitari a immigrati. Le leggi cambiano in senso repressivo e dalla legge Martelli si arriva all’attuale pacchetto di sicurezza che allarga la distanza tra cittadini italiani e immigrati.
Note
Il colore delle parole è un viaggio nella cultura africana che, messa a confronto con la nostra, non può che farci sentire dentro un degrado sociale, culturale e umano che lascia senza fiato. Sensazione che durerebbe come al solito un attimo. Se, sfruttando i codici più ordinari del cinema del reale, a Puccioni non riuscisse un piccolo miracolo. Arrivare, oltre lo sguardo, alla testa e al cuore.
Un film di volti e di parole che hanno lo stesso colore. Il colore delle parole è un documentario sull’immigrazione che finalmente si concentra sulla voce degli immigrati. Ci aveva già provato, attraverso la finzione, il regista Marco Simon Puccioni, con un piccolo film dal grande respiro come Riparo. Anis era tunisino, Teodoro viene dal Camerum, ma la storia non cambia. Dall’Africa… leggi tutto
Spiegatemi il senso: fare un documentario sull'integrazione degli africani in Italia dando la parola solamente a 3 o 4 di loro tutti qui da decenni, plurilaureati, poeti, eminenze della cultura. Che senso ha? E' questa la realtà in cui viviamo? Magari... leggi tutto
Quante volte vi siete chiesti: "SE LO AVESSI DETTO PRIMA" parole che magari si volevano dire ad un amico, un parente, o comunque una persona vicina ma non lo avete fatto subito rendendovi conto che poi era tardi per…
Un film di volti e di parole che hanno lo stesso colore. Il colore delle parole è un documentario sull’immigrazione che finalmente si concentra sulla voce degli immigrati. Ci aveva già provato, attraverso la finzione, il regista Marco Simon Puccioni, con un piccolo film dal grande respiro come Riparo. Anis era tunisino, Teodoro viene dal Camerum, ma la storia non cambia. Dall’Africa…
Spiegatemi il senso: fare un documentario sull'integrazione degli africani in Italia dando la parola solamente a 3 o 4 di loro tutti qui da decenni, plurilaureati, poeti, eminenze della cultura. Che senso ha? E' questa la realtà in cui viviamo? Magari...
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