Regia di Bobby Paunescu vedi scheda film
Tra scandali, querele, censure, è ora in programmazione in Italia Francesca, il film del regista rumeno Bobby Paunescu. E’ stato il film d'apertura della Sezione Orizzonti, al 66esimo Festival di Venezia 2009.
Francesca è una giovane maestra d’asilo di Bucarest che, nonostante sia fortunata a non avere la Gelmini nel suo paese come Ministro della quasi ex pubblica Istruzione, sogna di emigrare in Italia. I suoi genitori sono separati da alcuni anni ed ora vive insieme alla madre, Ana. Per gran parte della Romania l’Occidente è un miraggio, anche per Francesca esso è il sogno, perciò l’unico suo desiderio è quello di emigrare in Italia e aprire un asilo nido per i bambini romeni. In cambio di duemila euro, un sedicente funzionario dell’Ufficio per l’Emigrazione le offre un lavoro come assistente per un anziano, a Sant’Angelo Lodigiano, vicino Milano, per cui, invece, guadagnerà solo novecento euro mensili. Francesca, naturalmente, prima di partire esita, anche perché la sua decisione deve essere presa in fretta e gli stessi pareri di coloro che le stanno vicino sono contrastanti. Soprattutto il padre si oppone, sottolineando l’intolleranza degli italiani nei confronti dei romeni, ma anche fra i suoi amici c’è molta perplessità. La madre, invece, aveva contagiato a Francesca il suo entusiasmo per l’Italia e la sua aspirazione ad una vita migliore.
Francesca è il debutto di Bobby P?unescu. Un film che attendevamo per l’importanza del suo contenuto, e non c’è dubbio della sua validità. Non funziona affatto, però, la forma con cui i contenuti sono raccontati. Non è tv, ma la pretesa di Paunescu è fare il cinema, quindi, non si può affatto evitare di dare spessore a personaggi come Francesca e tutti quelli che ruotano intorno a lei. Tuttavia, bisogna riconoscere al regista rumeno una visione assolutamente oggettiva dei problemi della sua terra, una nazione dolente, in cui la corruzione, la sopraffazione, la mancanza di prospettive e la violenza rappresentano le cause alla via di fuga. Ma il film si caratterizza anche per una certa freddezza nel racconto dei sentimenti, deprivato finanche della musica (nel film non c’è colonna sonora, le inquadrature sono fisse e i tagli pochissimi). Ma é vero che la fortuna del film la fa altro (in Italia): Francesca è salito agli onori della cronaca per gli insulti ad Alessandra Mussolini, nipote del Duce, e al sindaco di Verona. Non così in Turchia, ad Istanbul, al Bursa International Silk Road Film, ha ottenuto invece ben tre premi come miglior regia, miglior film e miglior attrice.
Per questo dell’Italia si dice: “Almeno una volta i “maccheronari” venivano qui e le portavano al mare le nostre ragazze. Adesso no, loro vanno direttamente da loro”. Quando non c’è qualcuno che li blocca o li lascia affondare nel mare dell’oblio.
Giancarlo Visitilli
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