Regia di John Lee Hancock vedi scheda film
MAI USCITO AL CINEMA IN ITALIA
VISTO SU NETFLIX NEL FEBBRAIO 2022
La storia basata su fatti realmente accaduti, dell’infanzia del giocatore di football americano Michael Oher (offensive tackle di 1,93 centimetri con 110 partite da titolare nella National Football League fra il 2009 e il 2016). A circa sedici anni Oher fu salvato da un travagliato futuro da afroamericano della più rognosa periferia di Memphis (Tennessee, Usa) per divenire il figlio adottivo di una ricca famiglia di bianchi che lo accolse nella propria casa a dispetto di ogni prudenza ma forte dell’intuito filantropico di Leigh Anne Tuohy. Donna sensibile quanto determinata, Leigh Anne in quel colosso introverso fin quasi al mutismo, privo di riferimenti anagrafici e respinto da tutto e tutti, seppe scorgere e far emergere un grande potenziale di umanità e virtù, non solo in ambito sportivo.
Questo The Blind Side del regista statunitense John Lee Hancock (suo l’ottimo Highwaymen - L'ultima imboscata del 2019 ma anche il pessimo Infinite del 2021) è stato celebrato in lungo e in largo come una sorta di capolavoro e ha fruttato alla protagonista Sandra Bullock l’unico Oscar di una lunga carriera (e pensare che per il bellissimo Gravity, 2013, sì è fermata alla nomination). A mio parere si tratta giusto di un onesto film che merita in pieno il marchio di “americanata” senza timore di critica, tanto è vero che gli stessi distributori americani decisero di non farlo arrivare nelle sale europee.
La sceneggiatura vergata dello stesso regista – ispirata dal libro del giornalista Michael Lewis intitolato The Blind Side: Evolution of a Game – gronda retorica da ogni poro: dal ragazzone di colore potenzialmente pericoloso e invece buono e bravo, alla madre di famiglia benestante, ricca e attraente che mette in gioco la propria vita per togliere il ragazzone dalla strada, alla famiglia felice senza mai una sbavatura che appoggia l’azzardo di mamma Leigh Anne quasi senza batter ciglio e via dicendo. Nello script di Hancock non c’è traccia di dialogo che vada oltre il didascalismo più ammiccante nei confronti di un immaginario spettatore che non sia in grado di reggere il benché minimo accenno di crudo realismo. La prima parte dell’opera, che comunque è puntellata da un montaggio di livello e da una fotografia degna, introduce bene il personaggio di Michael Oher con tutte le croci che si porta addosso, ma via via si smoscia.
Bullock è un’attrice d’esperienza e dotata della giusta grinta (niente male nel recente, crudo e credibile The Unforgivable, 2021). Non incontra quindi difficoltà nei panni della protagonista, tuttavia rimanendo imprigionata nel recinto di un personaggio cui non è concesso di mostrare un’umanità verosimile, se non quella che pare uscita dallo spot della donna perfetta. A dare corpo – nel vero senso della parola – al buon “Big Mike” è il newyorkese classe 1984, Quinton Aaron, non certo un mostro di espressività che si salva giusto per un minimo di somiglianza fisica con il vero Oher. Dopo questo film la sua carriera è stata un susseguirsi di parti di secondo piano in film semi sconosciuti e di nessun successo. Il resto del cast è impreziosito da una Kathy Bates (brava in Richard Jewell nel 2019), qui sprecata in una specie di mannequin dell’insegnante dei sogni senza guizzi.
Insomma, The Blind Side si può vedere e, probabilmente, piacerà un sacco a tanti. Per i miei gusti strappa la sufficienza ma nulla di più. Voto 6,4.
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