Regia di Mateo Gil vedi scheda film
un uomo è costretto a fare i conti con il proprio passato. torna al paesino, che ora a distanza di più di 40 anni si è trasformato in un paesone inglobando ma non distruggendo la casa al tempo occupata dalla splendida moira. mateo gil con un tono sommesso ma non sciatto, nonostante la destinazione televisiva del prodotto, ci permette di entrare in un fascinoso racconto di spettri molto gotico senza essere retrò. nel suo tornare a moira, come recita il titolo originale dell'opera, tomas torna ad un periodo della sua vita bello(l'adolescenza della germogliazione sessuale)ma al contempo terreno di semina della sua futura maledizione. eh si, perchè quando tomas era un bambino, erano gli anni 50 del novecento e la provincia della spagna era oppressa dalla dittatura franchista e dalla religione fondamentalista che vedeva il peccato ovunque, sfociando nel paganesimo delle credenze popolari. in una casa fuori del paesino, si insedia moira, una bellissima donna sola che attira su di sè il chiacchiericcio delle donne del paese, che da brave donne timorate di un dio crudele e vendicativo, non fanno che gettare benzina sul fuoco della propria pira inquisitoria. sulla donna, straniera fuggita da chissà dove per chissà quale motivo, piovono le colpe della prolngata siccità che fa morire i raccolti, della morte di alcuni maiali, ma ciò che più terrorizza le timorate donne pie è lo spettro di possibili pellegrinaggi notturni da parte dei propri consorti. una volta giunto in paese tomas si addentra sempre di più nel passato e in particolar modo in quella notte maledetta che ha messo un ipoteca sulla propria vita. lui ha visto qualcuno recarsi da moira e cercando i due amici per sapere, non fa che annaspare ancora di più nella nebbia della propria confusione mentale. gli spettri attuali(la morte della moglie)e gli spettri passati si incrociano e si tengono virtualmente per mano in un passaggio di consegne che risolverà la questione una volta per tutte. una questione che è tutta nelle mani e nella memoria di tomas, tasselli che ricostruiscono il mosaico di quei giorni, di quegli anni, della morale di quelle donne timorate che preferivano demonizzare una sconosciuta, mondandosi dei propri peccati licenziosi nel suo sangue. il ritmo lento e televisivo di gil, ben si confà alla soluzione di questa possessioni di demoni del tutto personali. non del tutto distante da certi capolavori del passato cinematografico spagnolo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta