Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
Una donna sposa un vedovo e va a vivere nella villa che l'uomo condivideva fino a poco tempo prima con Rebecca, la prima moglie, apparentemente suicida. Apparentemente perchè nulla è chiaro sulla sua scomparsa, tanto più che la governante della villa si dimostra fin dall'inizio ostile al 'rimpiazzo' e fa di tutto per farsi odiare dalla nuova arrivata.
Riccardo Milani ci ha tenuto a specificarlo: questo film televisivo è tratto dal romanzo omonimo di Daphne Du Maurier, non è un remake del film di Alfred Hitchcock uscito oltre sessant'anni prima. In realtà il paragone fra le due pellicole - scontato il trionfo di quella con Laurence Olivier e Joan Fontaine - non è neppure così schiacciante, perchè l'opera di Milani targata Rai è confezionata con buona attenzione alla forma e ai particolari (costumi, scene, luci), di modo da distaccarsi lievemente sopra la media degli analoghi prodotti per il piccolo schermo. Ma appartiene sempre a quella categoria, inutile negarlo; basti considerare la smodata durata - quasi 200 minuti, atti alla suddivisione in due puntate da 100 ciascuna - che comporta frequenti cali di tensione, dialoghi e situazioni superflui, che vanno ad aggiungersi a qualche difetto di semplicità nella costruzione dei vari personaggi. In primis quello della governante, a cui può dare tutta la sua (tanta) professionalità Mariangela Melato, senza però riuscire a renderlo sufficientemente vivo, credibile. All'altezza delle circostanze sono Alessio Boni e Cristiana Capotondi, i due protagonisti centrali; in parti laterali troviamo anche Tomas Arana, Omero Antonutti, Adalberto Maria Merli, Federica De Cola. L'idea di partenza era ambiziosa e inevitabilmente non è stata realizzata al suo meglio. Nota negativa per gli effetti speciali antiquati usati per la scena finale dell'incendio. 3/10.
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