Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
A Barcellona il piccolo Luca, che vive solo con la madre operaia, si caccia nei guai; a salvarlo è il capitano Andrea, che riparte per il mondo con la sua nave. L'uomo ignora di avere preso a bordo Luca, che gli si affeziona fino a chiamarlo papà. A quel punto Andrea considera il modo per tornare a Barcellona definitivamente.
Tardo melodramma girato dalla massima autorità in materia, Raffaello Matarazzo, con protagonisti i due interpreti per eccellenza del genere, cioè Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. Se il risultato è accettabile, nei canoni del filone naturalmente, è solamente grazie all'esperienza del cast tecnico e artistico, alla indiscutibile professionalità che contribuisce a dare forma a un prodotto solido e dal filo narrativo privo di nodi, sebbene in partenza fragilino e privo di grandi attrattive. Si parla del 1958, quando ormai da anni sul grande schermo comparivano pellicole più sofisticate e pregne di contenuti (approdava in sala in quel momento anche la commedia all'italiana) e quando le inoffensive operine in stile 'telefoni bianchi' ricordavano più l'ingenuità che la vacuità del cinema nostrano di epoca fascista. Un film superato, insomma, per quanto nulla si possa imputare all'artigianato che vi sta dietro; coproduzione fra Italia e Spagna, sulla scena compaiono anche Mercedes Monterrey, Josè Guardiola e il piccolo Miguelito Gil, la cui carriera nel cinema peraltro terminerà poco dopo; quasi tutti gli attori sono spagnoli, presumibilmente per la prevalenza del girato in terra iberica. La sceneggiatura viene attribuita ad Aldo De Benedetti (scritto più in grande nei titoli di testa), Ricardo Dominguez Garcia e Fernando Merelo Casas. 3/10.
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