Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
Prima dell'inverno del loro scontento,un amore autunnale....Questo è l'ultimo melodrammone della premiata coppia Nazzari/Sanson con Matarazzo in cabina di regia.Per motivi di coproduzione è ambientato in Spagna e racconta la storia di una donna sola,madre di un bambino che si affeziona a un capitano di lungo corso che lo tira fuori da un piccolo guaio scolastico.Per incredibili capricci del destino(ma proprio al di là di ogni credibilità)il figliolo rimane sulla nave e si fa un bel viaggetto affezionandosi al capitano.Non contento se ne fa pure un altro(obbligato dal loschissimo ufficiale in seconda) e rimane anche ferito durante uno scontro a fuoco.Il suo padre putativo addirittura lo opera per levargli il proiettile in una operazione chirurgica radiocomandata(con un medico che gli dà le istruzioni via radio,un po'come far atterrare l'aereo con le istruzioni date dalla torre di controllo).E alla fine l'amore sboccia dopo aver sistemato i cattivoni contrabbandieri ed essersi ravveduto.Che dire?Oltre ai due il cui amore non è tormentato poi più di tanto,c'è un terzo incomodo molto più ingombrante di quelle che siano le sue reali dimensioni antropometriche(per dirla alla bedlam):il bambino,un incrocio mefistofelico tra un Marcellino angelico e una grandinata con chicchi di grandine grossi come pompelmi:i danni che fa sono equiparabili.E poi sta sempre in mezzo,pure a beccarsi la pallottola diretta a Nazzari.I temi classici dei melodrammi popolari di Matarazzo qui sono svaporati in quanto ci si interessa ad altro,la storia del bambino e della nave prende spazio rispetto all'ineluttabilità dei sentimenti e la composizione familiare del finale viene quasi senza sorprese anche perchè i personaggi negativi non hanno statura sufficiente per rubare la scena ai due come avevano fatto in passato.Qui c'è il bambino che catalizza l'attenzione,che fagocita la storia.E che non fa gradire il film come gli altri della serie in cui il destino canaglia si accaniva con vile pervicacia sugli amanti e sul loro amore.Qui la figura della donna perde la sua centralità,la donna è solo madre,il suo amore passa in secondo piano,la Sanson è quasi in disparte.D'altro canto stavolta Nazzari è molto più al centro della scena rispetto alla sua storica partner,ma il film purtroppo non ne guadagna.Il titolo è azzeccato perchè si sente la malinconia che attanaglia tutto,c'è quel senso di distacco,quell'aria di smobilitazione che fa capire che non ci saranno altre storie d'amore intense e tormentate come quelle dei tempi che furono...di appena qualche anno prima,quelle che avevano fatto versare fiumi di lacrime a milioni di persone....
stavolta è più al centro della vicenda rispetto alla partner
perde la sua centralità
ctalizzatore della scena
parte troppo piccola
regia opaca ,poco ispirata
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