Regia di F. Gary Gray vedi scheda film
Clyde Shelton è apparentemente un innocuo padre di famiglia come tanti altri. Pacato ed amorevole, vive per moglie e figlia sino a quando due sbandati, quasi per gioco, non gli piombano in casa e gli seviziano e uccidono entrambe le donne amate. Shelton sopravvive all' ingiustificata barbarie ed annientato nello spirito, chiede giustizia affidandosi ad un brillante astro nascente del foro. Questi però, interessato più alla carriera che all'etica, ottiene il massimo della pena per uno solo dei due balordi e patteggia con il secondo che, caso vuole, sia proprio il peggiore nonché il vero ed unico omicida del caso. Tipico prologo stile "Giustiziere della notte"? Sì ma la variante decisamente amplificata vuole che il mite Shelton non sia un semplice ingegnere in cerca di vendetta ma un vero e proprio artista dell'omicidio a distanza, uno stratega militare utilizzato dalla Cia proprio per quelle che verrebbero tranquillamente definite: missioni impossibili. Ecco, immaginate un attimo cosa possa voler dire far'incazzare a morte un soggetto del genere. Si prende dieci anni Shelton, il tempo di elaborare un diabolico piano, dopodichè ritorna in scena seminando terrore e mettendo a soqquadro tutta Philadelphia per avere anzitutto la sua vendetta e poi per reclamare giustizia, a costo di sovvertire e sradicare l'intero sistema a partire dalla sua boriosa ed ipocrita classe dirigente. "Giustizia privata", del discontinuo specialista F.Gary Gray, è un thriller d'azione che ha il suo punto di forza in una parte centrale, tesa e ritmata, che segue il folle piano del suo protagonista senza lesinare sui colpi di scena e facendo emergere, sequenza dopo sequenza, l'inettitudine di coloro i quali pensano di essere nel giusto solo in quanto presunti difensori della legge. In particolare, non fa un'ottima figura l' antipatico ed arrivista avvocato efficacemente interpretato da Jamie Foxx, del tutto impotente di fronte alla furia incontrollabile della sua nemesi Shelton ovvero un discreto Gerard Butler che ben incarna le diverse facce del suo personaggio. La prova dei due, unitamente ad un largo uso di montaggi alternati, qualche effetto speciale e dei comprimari funzionali, fanno sì che i primi ottanta minuti filino abbastanza lisci coinvolgendo il giusto. Inevitabile la caduta di stile verso il finale. Il bisogno di mettere sempre tutto e tutti al posto giusto, ad Hollywood, è sempre troppo forte ed il film perde automaticamente tutto il suo già labile fascino nel momento in cui la situazione inizia a capovolgersi a favore dei "buoni". Inutile cercare sottotesti politici o morali, tutto è comunque asservito al puro intrattenimento. Ad intermittenza s'intravede giusto qualche puerile scintilla d'anarchia nelle intenzioni ma non sia mai che si possa essere tacciati di sovversività. Meglio un bel finale consolatorio. Peccato.
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