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The Horde

Regia di Benjamin Rocher, Yannick Dahan vedi scheda film

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La recensione su The Horde

di Stuntman Miglio
8 stelle

Spietato film di genere sulle orme di Romero, Boyle ed un po' di Resident Evil, "The Horde" di Yannick Dahan e Benjamin Rocher è l'horror che proprio non ti aspetti di vedere. Impietosamente frenetico sin dai primi minuti, fatta giusto eccezione per il velocissimo prologo, questa produzione francese ci mette subito di fronte ad una tanto improvvisa quanto inspiegabile invasione di zombies in quel di Parigi. Poco importa la genesi dell'epidemia o il perché essa esploda dal nulla proprio nella banlieue più degradata, quello che conta è che la mostruosa metamorfosi ha luogo proprio mentre un gruppo di poliziotti irrompe in un palazzo fatiscente alla ricerca di pericolosi criminali di cui vendicarsi. Tutto sembra andare per il peggio quando ecco manifestarsi il primo non-morto in tutta la sua famelica furia ed ecco lì che sbirri e papponi si ritrovano dalla stessa parte della barricata in cerca di una via di fuga da quello che ben presto si rivelerà essere un vero e proprio assedio. Dotato di un ritmo incalzante e di un buon livello di tensione, "The Horde" non lesina affatto in termini di violenza e trascina il suo spettatore in un vero e proprio turbinio di sangue e sbudellamenti vari. Personaggi e situazioni non sono originalissimi ma hanno le loro belle caratterizzazioni e lo script non manca di critiche e rimandi a sottotesti sociali come la corruzione delle forze dell'ordine, l'immigrazione, il disagio derivato dal vivere in quartieri abietti, gli orrori della guerra e la vendetta come motore inarrestabile delle peggiori azioni umane. Efficace l'uso della camera a mano negli spazi più stretti, buono l'uso delle luci, disturbanti gli scontri corpo a corpo, ineccepibile la scelta di casting che ha nel trio Martins - Ebouaney - Prestia un incredibile concentrato di cattiveria e disincanto difficilmente riscontrabile altrove. Geniale l'idea di togliere di mezzo quasi subito quello che poteva essere un personaggio chiave (l' Jimenez di Aurélien Recoing), strepitosa e di grande impatto la sequenza di massa girata nel garage. Non un capolavoro ma immancabile per i fan del genere.

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