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Cella 211

Regia di Daniel Monzón vedi scheda film

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fayValentine

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La recensione su Cella 211

di fayValentine
8 stelle

Facendo zapping su Sky, mi imbatto in questo film e non riesco più a cambiare canale.

Lo ammetto, la mia attenzione è centralizzata dagli occhi petrolio di Malamadre, questo apparente criminale della peggior specie, con un carisma magnetico. Siamo nel bel mezzo di una rivolta in una prigione spagnola, il caos è tale che sembra di essere in uno scenario catastrofico in cui gli zombi hanno assediato il mondo; invece gli zombi sono assassini, spacciatori, stupratori, pazzi e il mondo è una galera. Si, in questo film la prigione è il centro del mondo, ne assaporiamo ogni anfratto devastato; l'universo fuori non esiste più. Tra i galeotti, capita lo sventurato Juan al primo giorno di lavoro, che si spaccia per uno di loro per evitare di essere massacrato, ma il centro gravitazionale dell'insurrezione e del film è il criminale Malamadre. Col passare del tempo viene a galla tutta l'intelligenza, la lucidità e i buoni propositi di questo rivoluzionario, che non sta facendo altro se non lottare per i diritti dei "dannati", dei prigionieri, degli ultimi per non dimenticare che tutti gli uomini hanno dei diritti. I poliziotti diventano animali senz'anima, gli assassini diventano combattenti con degli ideali e il malcapitato Juan si accorge della metamorfosi, trasformandosi a sua volta ma restando sempre dalla parte del giusto. Perché il Giusto non sempre è dove ce lo aspettiamo.

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