Regia di Daniel Monzón vedi scheda film
Buon film davvero, con una buona tensione, bravi attori, regia e fotografia meritevoli. Non è il solito film girato tra le quattro mura di una prigione ma fa leva piuttosto su tre aspetti che lo rendono interessante. Da una parte la considerazione che dei detenuti, pur immersi nei loro istinti bestiali, non perdono mai la loro carica di umanità e lo mostrano ponendo come termini d'accordo, la rimozione di guardie particolarmente violente o di medici incompetenti e persino dei gamberi per tutti. Poi l'aspetto insolito di prigionieri che hanno un peso diverso da altri, nelle trattative: all'interno del carcere ci sono persone che sono carne da vermi (ovvero condannati a restare lì per sempre e senza nessun valore per le istituzioni) ed altre che devono addirittura essere salvaguardate. Infine, il capovolgimento di ruoli e situazioni, sempre interessante, in cui una futura guardia carceraria si trova a doversi improvvisare detenuto per salvarsi la pelle. Non è un gioco nuovo ma ha sempre il suo effetto che dipende molto dall'attore, Ammann nel caso in questione si muove decisamente bene. Voto 7,5.
Assente.
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