Juan Olivier è un secondino alle prime armi che ha la sfortuna di iniziare il nuovo lavoro lo stesso giorno in cui scoppia una rivolta tra i carcerati. Coinvolto dal capriccio del destino in queste tragiche circostanze, deve sfruttare al massimo la sua risorsa più preziosa: l’intelligenza. È così che si rende conto di essere tutt’altro che l'uomo timido, fragile e di buone maniere che aveva sempre pensato di essere e scopre di avere le doti per sopravvivere sull’orlo di un abisso.
Note
Monzón si tuffa nei cliché visivi ed etici del cinema di genere, secondo la lezione della meglio gioventù del cinema iberico di questi ultimi anni, con talento da vendere e aiutato da montaggio, musica e fotografia da manuale. Ci mostra il male chiuso fuori, nella polizia che reprime ottusamente e nel Potere che replica la scala sociocriminale dell’esterno dietro le sbarre. E, politicamente e coraggiosamente scorretto, il cineasta racconta persino i privilegi dei terroristi baschi, pedine necessarie.
Senza troppi giri di parole, un ottimo film ben fatto, raccontato e recitato da Dio guardatelo, amatelo. Daniel Monzòn ha centrato il colpo dando vita ad un film che mischia azione e drammaticità. davvero consigliato.
Film mediocre dal finale enigmatico.La storia narra dell'involontaria posizione di detenuto da parte di un custode giudiziario al suo primo giorno di lavoro.
Film ben costruito con una trama avvincente e bravi attori, risulta solo un po' lento in alcuni momenti e sinceramente il finale mi è piaciuto poco, anche se riconosco che purtroppo è sicuramente molto realistico.
VOTO : 7+.
“Cella 211” è un thriller carcerario di gran presa, impreziosito da una cadenza di avvenimenti davvero ragguardevole, e condotto in porto da due personaggi/interpreti davvero in gamba anche se non manca qualche ingenuità, o evento troppo atteso, soprattutto nella fase finale che un po’ scalfisce il grande entusiasmo che per buona parte il film riesce a generare.
Juan… leggi tutto
Negli ultimi anni il cinema è tornato a raccontare della reclusione detentiva, dello spietato crudo e crudele inferno che ribolle all’interno delle alte mura di cinta dei penitenziari sparsi un po’ovunque sulla nostra terra di uomini fallaci. E lo ha fatto con tre opere di provenienza e respiro europei, Hunger (2008) del britannico Steve McQueen, Il profeta (2009) del francese Jacques… leggi tutto
ci vuol proprio coraggio ad accostarlo ad un capolavoro come" il profeta", questo è proprio un filmaccio , ho resistito fino alla rivolta ed è stato pure troppo. più che una rivolta pareva una festa paesana. peccato perchè Tosar è uno dei miei attori preferiti ma il film non c'è proprio. leggi tutto
Cella 211 è una storia di sopravvivenza, un dramma carcerario che tiene incollati allo schermo, capace di lasciare un segno nello spettatore in cerca di emozioni. Un evento fortuito e imprevisto costringerà il protagonista a vivere un'esperienza estrema, costringendolo ad affrontare le proprie paure e debolezze. Impossibilitato a controllare gli eventi intorno a lui, Juan…
I FILM PER SMUOVERE LE COSCIENZE
La lista opinabile, naturalmente criticabile, faziosamente elencata, accuratamente progettata
Ci sono almeno tre “macro-aree” che possiamo…
Non è una classifica ordinata, ma in generale questi sono i titoli dei film che ho visto e di cui, per qualche motivo, ancora mi ricordo. "Un bel film, è un film che ci dispiace aver finito".
La Cella 211 è una cella dove un prigioniero all'inizio del film cerca di suicidarsi tagliandosi le vene. Salto temporale. Al nuovo secondino gli viene mostrato il carcere ed insegnata qualche nozione di comportamento sulla vita carceraria. Nello stesso momento scoppia una rivolta carceraria i cui detenuti mettono a soqquadro la prigione facendo scappare i due secondini anziani lasciando…
La Spagna lasciava il Novecento, povero, brutale e fratricida prima, colorato, disinibito ed esagerato dopo, con Todo sobre mi madre (1999) e l’Oscar a… segue
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Commenti (7) vedi tutti
Senza troppi giri di parole, un ottimo film ben fatto, raccontato e recitato da Dio guardatelo, amatelo. Daniel Monzòn ha centrato il colpo dando vita ad un film che mischia azione e drammaticità. davvero consigliato.
commento di LucaJazz94Bel film! Su tutti, il personaggio di Malamadre!
commento di musilloFilm straordinario !
commento di VAJONTFilm mediocre dal finale enigmatico.La storia narra dell'involontaria posizione di detenuto da parte di un custode giudiziario al suo primo giorno di lavoro.
commento di enandreFilm ben costruito con una trama avvincente e bravi attori, risulta solo un po' lento in alcuni momenti e sinceramente il finale mi è piaciuto poco, anche se riconosco che purtroppo è sicuramente molto realistico.
commento di NCC1701film di buona intensità e architettura narrativa buoni gli interpreti
commento di santone"8". Grande Malamadre!!
commento di emil