Regia di Max Mayer vedi scheda film
Gli scalini esterni dell’edificio come la panchina di Forrest Gump. Il capolavoro di Zemeckis è ovviamente a distanza siderale ma non è questo ovviamente il problema principale di Adam quanto la pretesa di rappresentare l’imbarazzo e il disagio con una gestualità esibita e con dialoghi in cui si vuole spiegare tutto. Beth è un’affascinante scrittrice. Adam è il suo vicino di casa appassionato di astronomia e affetto da una forma lieve di sindrome di Asperger. Il loro rapporto è tratteggiato come se ci si trovasse davanti a un manuale su come si costruisce un dramma sentimentale sulla malattia, con derive da teatro off-Broadway dove gli stessi protagonisti, interpretati da Hugh Dancy e Rose Byrne, sembrano rivolgersi idealmente allo spettatore. La fragilità faticosamente nascosta poteva anche rappresentare un motivo di sinistra attrazione ma a Max Mayer sembra interessare che tutti i conti tornino in un circolo chiuso che racchiude genialità, follia e morte. Nella chiusura esistenziale, nel passato come trappola del presente potevano esserci gli squarci migliori di Il riccio e invece siamo dalle parti di Remember Me, in un’operazione meno detestabile ma comunque ugualmente ricattatoria.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta