Regia di Pietro Germi vedi scheda film
Gadda 'frullato' diventa un Germi perfetto.
Germi frulla il romanzo di Gadda e ne amplifica i toni consoni alla propria visione del mondo e del cinema. Così la malinconia si innesta nel genere poliziesco e l'affresco sociopolitico dell'Italietta del dopo guerra è pregnante per mezzo di un dose perfetta di ironia e sguardo morale. Il film dunque oltre ad essere un gioiellino della filmografia del regista e dell'intera produzione italiana si presta benissimo ad essere gustato come documento storico, raffigurando in modo esemplare i tratti 'eterni' del Belpaese. Ieri come oggi il caso sembra dominare, le persone sono tutte 'dottò', la meschinità va a braccietto con l'arrivismo sociale, la stratificazione della società anche se immutabile e sbilanciata mantiene un equilibrio imprevisto e miracoloso. Germi usa l'indagine poliziesca per mostrare il puzzle della 'sua' Italia e constatare o meglio ipotizzare che il male può partire dal caso rivelandosi meno malvagio della mediocrità amorale e pericolosamente 'infettiva' di certi loschi personaggi ben innestati e rispettati nel tessuto sociale. Un maledetto imbroglio è un moderno, appassionante e incisivo esempio di cinema popolare 'germiano', perfetto nel credere nel meraviglioso cast e nell'importanza oltre che del soggetto (appunto) anche della messinscena, vera arma segreta della solidità espressiva dell'autore. 1960-2015: non è invecchiato per niente!
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