Regia di Pietro Germi vedi scheda film
E' questo il caso in cui serviva la mezza stelletta perché quattro son poche e cinque forse troppo. Poche perché in questo lavoro di Germi c'è tutta ma praticamente tutta la letteratura di genere e non una sola sbavatura intacca la perfezione della pellicola, troppe perché di contro è anche questo il limite di questo film che non può assurgere a capolavoro assoluto proprio per il fatto di non proporre, in realtà, nulla di particolarmente originale.
Un maledetto imbroglio è un film dalle sfumature noir, con un Germi stratosferico ed alcuni caratteristi di contorno che smorzano bene le atmosfere (i suoi due comprimari sono semplicemente spumeggianti e non perdono occasione per tirare su il ritmo della pellicola) e propone una serie di personaggi costruiti con una psicologia rotonda e perfetta, sorretti da dialoghi mai banali e da una sceneggiatura tarata al millesimo. La storia prende fin dall'inizio, spiazza con i suoi cambi direzionali e regge le oltre due ore di bobina con una scioltezza che solo pochi capolavori possono vantare. Il personaggio di Germi ha una forte carica umana, da sicurezza alle indagini ma si trova spesso spiazzato dai continui e nuovi risvolti disseminati per tutta la storia, cambia spesso tonalità passando da un atteggiamento amabile e gentile ad uno autoritario e deciso e talvolta forza la mano (ma sempre in maniera garbata) nel suo volersi per forza far personaggio di maniera. La sigaretta sempre in bocca, quel cappello che sembra quasi impacciarlo ma che vuole tenere in testa a tutti i costi, la storia solo accennata con una donna che ama ma per cui non trova tempo, quegli occhiali da sole che leva e mette come un abito di scena; ogni aspetto è costruito nei dettagli, i dialoghi, le musiche, le inquadrature e gli indizi, primo tra tutti quello che risolverà il nodo gordinano, nel finale. Tutti bravi, tutti belli, tutti impeccabili. Da vedere e magari rivedere, un film che non ha nulla da invidiare ai capolavori più noti della filmografia di ogni tempo. Decisamente consigliato, voto: 8,5/9.
Ottima.
Bravissimo, non era facile trasporre e far suo un romanzo corposo ed articolato come quello di Gadda.
Bellissima, aleggia tra le inquadrature e quando serve le buca.
Perfetto.
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