Regia di Pietro Germi vedi scheda film
Germi è stato regista ed interprete senza troppi fronzoli, ed in questo che è uno dei primi polizieschi italiani si dimostrò all'altezza di un compito non semplice come non banalizzare il grande romanzo di Gadda "Quer pasticciaccio brutto di via Merulana", tanto da incontrare l'apprezzamento dello stesso autore
Un film giallo, per funzionare bene, deve non solo riservare al finale i fuochi d'artificio più alti e coreografici, ma anche saper dosare strada facendo ritmo e tensione nella giusta misura, come un'alchimia dove una dose eccessiva (o una troppo scarsa) di un ingrediente finisca per far saltare tutta la bontà di una ricetta. Pietro Germi, regista ed interprete senza fronzoli (quasi un Eastwood da Italia post-bellica) era così forse l'autore più indicato per uno dei primi polizieschi italiani, un film dove non ci sono tempi morti, distrazioni, vuoti narrativi, e tutto sembra procedere all'unisono verso l'inevitabile colpo di scena finale. Ottimo l'amalgama tra gli attori, soprattutto il team di poliziotti che non fa nessun torto al romanzo ispiratore, "Quer pasticciaccio brutto di via Merulana", tanto che lo stesso Gadda (pur riconoscendo le parziali distanze rispetto al romanzo) finì per apprezzare la giusta commistione di humor nero e tensione.
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