Regia di Wes Anderson vedi scheda film
L’agile opera di Roald Dahl (Mondadori, pp. 86, € 9,80) è il primo libro che Wes Anderson ha mai posseduto e ora realizza il suo sogno di adattarlo in uno stop motion tradizionale, la cui regia segue però tutti i crismi del cinema andersoniano: inquadrature frontali e carrelli laterali trattengono tanto lo humour quanto i momenti d’azione. Abilissimo nel furto, la volpe Mr. Fox scatena la rappresaglia di tre feroci allevatori e il conflitto segue un’iperbolica escalation con fughe, rapimenti ed esplosioni. Da una partenza borghese, con la volpe che aspira a comprarsi una casa nuova, Anderson si avvicina nel finale a quella sorta di elogio dell’esproprio proletario che era il libro di Dahl, ma nell’esacerbare la lotta tra uomini e animali compromette la chiara superiorità di questi ultimi nella visione dello scrittore gallese. Il valore della favola ne risulta dunque minato in favore di tutti i manierismi cui Anderson ci ha abituato: impasti cromatici caldi, attentissimo gusto vintage nel décor e immancabile famiglia disfunzionale, dove il padre è geniale e i figli talentuosi ma afflitti da diversità congenita. Piacerà agli estimatori del regista, ma difficilmente conquisterà gli scettici.
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