Regia di Wes Anderson vedi scheda film
Wes Anderson, il texano più europeo d’America, autore cult di film dall’eterea acidità snob come “I Tenenbaum”, “Le avventure acquatiche di Steve Zissou” e “Il treno per il Darjeeling”.
Roald Dahl scrittore di fiabe che non sono fiabe per bambini che non sono bambini, suo la “Fabbrica di Cioccolato” portato sullo schermo prima da Mel Stuart con Gene Wilder, 1971 e poi nel meno riuscito remake di Tim Burton del 2005.
In mezzo una tecnica di animazione in netto contrasto con la tendenza ipercinetica, ipertrofica e smargiassa delle megaproduzioni in digitale che mirano allo stordimento sensoriale dello spettatore.
E’ il passo uno, tecnica nata agli albori del cinema e che consiste nel fotografare i pupazzi in ogni loro singola posizione fino ad ottenere nell’animazione cinematografica la fluida incertezza dei movimenti che ribadisce l’appartenenza al regno del fantastico proprio in virtù della fiera esibizione del posticcio, rifiutando qualsiasi scimmiottamento della realtà.
Le immagini in questo modo acquistano un intrinseco senso narrativo sul quale la trama dell’opera si adagia referente, in secondo piano. E’ quello che accade in tutti i film di Anderson, molto più attento alla rappresentazione della storia che al suo effettivo evolversi, guadagnandosi da un lato l’ostracismo dei fieri ricercatori di un senso calligrafico che chiuda solennemente e in modo incontrovertibile un film, dall’altra la statura di guru dell’effimero, cantore dell’estetica sognatrice di una società che dell’apparenza ha fatto il proprio sogno privato e che in lui ritrova una effettiva affermazione o smentita a volte ma in ogni caso non legata tanto ai fatti quanto al loro poetico manifestarsi.
Leggerezza e poesia si ritrovano in Fantastic Mr Fox, storia di una volpe elegante, cool, snob, allampanata e acculturata che non è proprio possibile non assimilare alla figura di Wes Anderson stesso del quale rappresenta l’evidente alter ego. La volpe vive con la famiglia e con tutti gli altri animali in un surrogato di vita umana e cerca di elevarsi socialmente tradendo la propria natura, trasformandosi da impudente e gagliardo rubagalline in distinto giornalista. Non c’è nessuna differenza, qualcuno potrebbe sostenere….
La natura non si può tradire a lungo però e il ritorno all’essenza della bestia selvatica –e all’antica attività- di Mr Fox metterà in grave pericolo gli animali della foresta costretti a difendersi dalle aggressioni di tre cattivissimi contadini derubati, solo accettando anch’essi quella natura selvatica che una innaturale condizione borghese aveva assopito.
Fantastic Mr Fox è un film delizioso e sorprendente, un inno alla diversità dal sottotesto ecologista incentrato sulla contrapposizione dell’istinto naturale, proprio degli animali, alla ragione perduta degli umani. Ma è solo un pretesto, in realtà è il condensato di tutto il cinema di Anderson, autoreferenziale fino alla pantomima quasi a voler ribadire con forza la propria matrice autoriale nella quale ricorrono gli stilemi già visti nei film precedenti e ai quali l’artigianale animazione in stop motion aggiunge un tocco di fiabesco, nostalgico, falsissimo démodé. Ecco quindi la famiglia disfunzionale con tanto di figlio impacciato e nipote intellettualmente superdotato, l’ironia acida che pervade tutta la pellicola, i siparietti musicali che interrompono la narrazione e le derive nonsense sulle manie dei personaggi, microtrame fatte sventolare ad un sole di cartone e lasciate libere di volare via.
Ricorre anche il seducente decoro vintage delle scenografie dai colori accesi e la straordinaria capacità di Anderson di saturare le inquadrature di particolari anche insignificanti, così che ognuna di esse appaia densa di senso filmico quasi in maniera autonoma rispetto all’intero film.
Come per tutte le opere del regista texano, bisogna abbandonarsi allo stile piuttosto che alla plausibilità della trama, godere dei colpi di genio dallo humor irresistibile e avere pazienza, l’animazione a passo uno abbinata ad una così spiccata sensibilità poetica riesce a germogliare solo se si accetta di aspettare e sentire invece di capire. Fantastic Mr Fox, piccolo capolavoro di stile, rischia seriamente di sparire molto presto dalle sale, il consiglio spassionato è quello di affrettarsi o recuperarlo poi in DvD. Nella versione originale le voci dei personaggi sono di George Clooney, Meryl Streep, Jason Schwartzman, Willem Dafoe, Bill Murray, Owen Wilson.
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