Regia di Paul Weitz vedi scheda film
Nonostante da tempo si abbia l'impressione che sui vampiri sia già stato detto tutto e il contrario di tutto (ogni riferimento alla farsa mielosa Twilight è più che casuale...), ecco l'ennesima pellicola incentrata sul mostro più longevo della letteratura e del cinema.
La leggenda si rinnova e si riscrive in continuazione e così in questo film, tratto dalla trilogia di libri Cirque Du Freak Series, e ambientatato in epoca contemporanea, i signori della notte sono suddivisi in due schieramenti opposti: da una parte i killer che uccidono gli uomini per sopravvivere, dall'altra i succhiasangue che si limitano a stordire le vittime con il loro fiato tossico oer bere qualche sorso del loro plasma. Tra questi ultimi c'è anche Larten Crepsley, vampiro bicentenario che si è converito al varietà e si esibisce come domatore di un'enorme letale ragno nell'itinerante Cirque du Freak, spettacolo che porta in giro per il mondo mostruosità semiumane. Una sera tra gli spettatori di questo bizzarro circo ci sono due giovani adolescenti, grandi amici e anche loro in qualche modo diversi: Darren è lo studente modello, ragazzo ubbidiente e perfettino che fa sempre quello che gli impongono i genitori, Stevie viene invece da una famiglia difficile ed è un disadattato e un ribelle.
Il primo appassionato di ragni, il secondo fissato con i vampiri, scopriranno di non essere finiti lì per caso.
Cavalcando il filone horror/fantasy adolescenziale in bilico tra grottesco, ironia e azione, il film diverte ed è ben fatto dal punto di vista tecnico (regia, fotografia, trucco ed effetti), e abbastanza accattivanti sono le caratterizzazioni dei personaggi principali e le atmosfere notturne.
In alcuni punti la sceneggiatura risulta però un pò abbozzata e la porta socchiusa lasciata dallo sbrigativo finale lascia la spiacevole sensazione di un racconto con grandi potenzialità non del tutto svolto.
Coinvolgente e chiaro, nonostante la cupezza delle scene più fantasy e movimentate.
Personaggio interessante sospeso tra ironia e malinconia: un mefistofelico ma bonario patrigno.
Per una volta malizioso e grintoso e non più ragazzo timido e buono: buona prova.
Volto interessante, un pò acerbo ma tutto sommato buono.
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