Regia di Scott Stewart vedi scheda film
Comprensibilmente irritato per il comportamento degli esseri umani, Dio incarica gli angeli di iniziare l'Apocalisse, trasformando le persone in una sorta di aggressivi e mostruosi esseri antropofagi. L'unico ostacolo allo sterminio dell'umanità, Dio solo sa perché (è proprio il caso di dirlo), sembra essere il nascituro portato in grembo dalla ragazza madre Charlie, cameriera in un diner sperduto nel deserto. A difesa della giovane e degli esseri umani si schiera l'angelo ribelle Michael, che all'uopo dovrà affrontare l'ex-collega (non so come altrimenti definirlo) Gabriel. Una sceneggiatura di rara cretinaggine per un risibile horror che si prende terribilmente sul serio e che ha riscosso un inspiegabile successo al botteghino americano: il film di Scott Stewart (che non ho la più pallida idea di chi sia, ma leggo in rete aver lavorato agli effetti speciali di parecchie pellicole anche piuttosto importanti) è un confuso coacervo citazionistico che passa con (invero troppa) disinvoltura dagli zombie di Romero all'apocalisse Cameroniana di Terminator, dagli orridi mostri di Sam Raimi alla bambola assassina di Tom Holland. Alla fine restano impresse nella memoria solo le azzeccate sequenze con la vecchiaccia che zompa sulle pareti o l'apparizione (almeno quella abbastanza ironica) del "gelataio". Per il resto si ride, anche parecchio, ma l'impressione è che non fosse quella l'intenzione degli autori. Cast mediocre: gli unici volti degni di nota sono il bravo Paul Bettany (ancora una volta sprecato) e il vecchio leone Dennis Quaid, ormai un po' invecchiato, imbolsito ed emarginato in un ruolo di contorno. Voto pessimo.
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