Regia di Cristian Mungiu, Ioana Uricaru, Hanno Hofer, Razvan Marculescu, Constantin Popescu vedi scheda film
Quattro episodi basati su altrettante leggende metropolitane diffuse durante la dittatura comunista in Romania: un villaggio si prepara ad accogliere la visita di un funzionario che però cambia programma all’ultimo momento, un camionista prende l’abitudine di sottrarre le uova dai carichi di galline che trasporta per regalarle alla bella proprietaria di un ristorante, un fotografo commette un errore grossolano nel ritoccare una foto ufficiale di Ceausescu, un poliziotto uccide di nascosto un maiale asfissiandolo con il gas di cucina ma provoca un’esplosione. Quattro quadretti, ognuno concluso da una didascalia che inizia con le parole “La leggenda racconta che”; non è dato sapere quanto ci sia di vero, ma tutto è verosimile. Il primo, il terzo e il quarto episodio sono sostanzialmente barzellette tragicomiche tirate per le lunghe, con qualche tocco di (involontario?) fellinismo; il secondo ha un tono più serio, non mira a far ridere e ha una conclusione amara, ma è anche il più prolisso. Gli autori (che neanche nei titoli di coda vengono abbinati ai rispettivi episodi) avranno voluto riprodurre lo stesso grigiore estetico dell’arte di regime? Può darsi; ma, se la Francia uscisse da una dittatura pluridecennale, i suoi cineasti saprebbero certo esorcizzarla in modo più brillante.
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