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Racconti dell'età dell'oro

Regia di Cristian Mungiu, Ioana Uricaru, Hanno Hofer, Razvan Marculescu, Constantin Popescu vedi scheda film

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La recensione su Racconti dell'età dell'oro

di supadany
6 stelle

Opera ad episodi che ripercorre gli anni passati dell’ultimo periodo comunista rumeno; ognuno di questi viaggia per conto proprio e anche i risultati non sono tutti alla medesima altezza, anzi.

Questo senza dimenticare che nella versione italiana gli episodi sono quattro, mentre, da quanto letto in giro, dovrebbero essere addirittura sei nella versione originale (anche se nella scheda ne sono riportati cinque, che confusione!), e ciò un pizzico di amarezza la regala, visto anche che non si tratta di minutaggio (solo novanta minuti).

Episodio 1 La leggenda della visita ufficiale : In un paesino fervono i preparativi per omaggiare il passaggio di Ceausescu, ma soprattutto regna la preoccupazione e la disorganizzazione è all’ordine del minuto.

Episodio 2 La leggenda del trasportatore di pollame : Un trasportatore di pollame esegue il suo lavoro con ordine e costanza da tempo, ma il giorno che cambia modalità d’azione, andrà incontro a conseguenze poco piacevoli, d’altronde non si perdona niente.

Episodio 3 La leggenda del fotografo ufficiale : Dura la vita dei fotografi quando di mezzo c’è la figura di Ceausescu; in questo caso bisogna ritoccare uno scatto, ma nella fretta il giornale verrà stampato con un errore macroscopico e la cosa non viene vista di buon occhio dal partito.

Episodio 4 La leggenda del poliziotto avido : Un poliziotto riceve un maiale per Natale, ma l’animale è ancora vivo. Per ucciderlo penserà di soffocarlo con il gas, ma il piano non si conclude bene.

 

 

Quattro fotogrammi che inquadrano anni disperati, per lo più seguendo una strada umoristica e folkloristica ravvivata da una cifra stilistica che in alcuni casi riesce a essere davvero ragguardevole.

Così il primo episodio, per me nettamente il migliore, regala squarci surreali che strappano sincere risate, accompagnate da colori vivaci e situazioni particolarissime nelle quali si vede nitidamente un mondo lontano.

Nel secondo invece il passo arranca parecchio, peraltro è ovviamente pure il più lungo, molti silenzi e poco costrutto se non quello di evidenziare una situazione al limite del paradosso.

Nel terzo si risale la china con decisione, le disavventure di due fotografi non possono lasciare indifferenti, il ritmo è buono, i dialoghi sferzanti.

Nel quarto regna la simpatia propria di ingenui personaggi alle prese con un maiale vivo, il divertimento non manca anche se l’episodio non riesce ad incidere, ma nel suo piccolo funziona.

Insomma quattro episodi dagli esiti differenti, il pacchetto quindi non è compatto, si passa da cose molto interessanti ad altre superflue, per di più rimane la curiosità per quanto non visto.

Nel complesso rimane un prodotto interessante e vivace, quella rumena è una cinematografia in forte ascesa, che però svaria tra alti e bassi, con una media di tutto rispetto.

Una giostra scostante.

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