Regia di Cristian Mungiu, Ioana Uricaru, Hanno Hofer, Razvan Marculescu, Constantin Popescu vedi scheda film
E' un film ironico e simpatico, che scherza con garbo su come si viveva nella Romania degli anni 80: il partito, la psicosi del mettere il piede in fallo, le sfilate, i contrabbandi, la retorica, il terrore di finire in galera per un nonnulla... Il sorriso scaturisce da tutti quei comportamenti che allora sembravano assennati, inevitabili, seri, ma che sono in realtà grotteschi, patetici, ridicoli. Ricorda altri film satirici sul comunismo dell'Europa dell'Est (ad es. certe opere del ceco Jiri Menzel). Lo si guarda sorridendo e scuotendo la testa. A quanto pare, gli episodi narrati sono fatti realmente avvenuti, che sono stati (giustamente) assurti alla dignità di aneddoti, o forse anche di barzellette. La fine dell'episodio del maiale secondo me fa ridere proprio (forse però non gli animalisti vegetariani). Il meno riuscito è forse quello delle uova, non per incapacità dei registi per l'inespressività dell'attore. Ho conosciuto diversi romeni, e devo dire che dai loro racconti di quegli anni compaiono spesso le uova e i polli, che loro guardavano con l'acquolina in bocca venire esportati (per procurare un po' di liquidità al regime), mentre in patria erano centellinati. Ho sentito anche raccontare di maiali portati furtivamente in città, e spartiti di nascosto... Le vicende narrate sono quindi molto rappresentative. E' un film ironico, divertente, ma anche serio, non volgare e non rutilante. E' cioè di un tipo di cui oggi si sente la mancanza, e dispiace che sia stato visto da troppo poca gente.
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