Regia di Susanna Nicchiarelli vedi scheda film
* * * ¼
Vedere il cielo
(d'Ottobre).
Gabbiani Ipotetici (e concreti: Valentina Tereshkova).
Cerini (solfato di antimonio e clorato di potassio per raggiungere l'orbita), Ejzenštejn, Agro Romano, Cuore Matto.
"Luciana?" - "Eh?" - "Me lo dai un bacio?"- "No".
Sputnik 1
--- 4 ottobre 1957 ---
"Wall-E" :
http://www.youtube.com/watch?v=JiIZaDfPHqQ
(il vero Sputnik 1 si disintegrò il 3 gennaio 1958 bruciando in atmosfera durante il rientro secondo il piano previsto)
Sputnik 2
--- 3 novembre 1957 ---
(rientro autodistruttivo in atmosfera il 14 aprile 1958)
Alexander [Arturo], our older brother,
set out for a great adventure.
He tore our images out of his pictures,
he scratched our names out of all his letters.
Our mother shoulda just named you Laika !
Come on Alex, you can do it.
Come on Alex, there’s nothin’ to it.
If you want somethin’ don’t ask for nothin,
if you want nothin’ don’t ask for somethin’ !
Our mother shoulda just named you Laika ! [...]
When daddy comes home
you always start a fight,
so the neighbors can dance
in the police disco lights. [...]
Arcade Fire - Neighborhood #2 (Laika) - Funeral - 2004 [Rough Trade]
"La mia ragazza dello Sputnik". Amava il suono di quell'espressione. Le faceva pensare alla cagnetta Laika. Il satellite artificiale che attraversa silenzioso il buio del cosmo. Gli occhi neri e lucidi di Laika che si affacciano da un minuscolo oblò. Che cosa avrà visto, la cagnetta, in quello spazio sconfinato e deserto ? >>>>>
Murakami Haruki - la Ragazza dello Sputnik - 1999 [Einaudi]
>>>>> Probabilmente il riflesso di un bastardino spaventato e tremante sulla parete interna dell'oblò del satellite, col cuore che gli sta per scoppiare, immerso nelle proprie urine e feci in assenza di gravità, in un'agonia durata ore. >>>>>
Sputnik 5
--- 19 agosto 1960 --- / Susanna Nicchiarelli, 2009 - 9' [****]
>>>>> http://www.youtube.com/watch?v=BEnx--Q6uVs :
piccolo, splendido cortometraggio [che ho appena inserito nel wiki-database di FTv.it] di animazione a passo uno in lingua originale (canina...!) sottotitolato in italiano e/o in inglese, presentato come extra sul Dvd di "Cosmonauta" o fruibile in videosharing su YouTube (e all'epoca dell'uscita del lungometraggio d'esordio se non erro proiettato prima del film) : la vera storia della giornata campale per le cagnette bastardine Belka (Scoiattolo) e Strelka (Freccia) che il 19 agosto del 1960, coi loro compagni di viaggio (1 coniglio, 40 topi, 2 ratti, un pugno-nugolo di mosche, qualche pianticella e fungo...e magari un po' di inevitabili pulci), furono spedite dall'U.R.S.S. in orbita con la missione dello Sputnik 5 e fecero rientro sane e salve (o per lo meno vive) coi loro compagni d'avventura il giorno dopo.
Bring the boys - and girls - back home !
Sputnik 1 - 10 :
1957. Dall'Agro Romano collinare tra le pecore spuntano all'orizzonte il Palazzo della Civiltà Italiana e la Basilica dei Santi Pietro e Paolo all'E.U.R. : le Mani sulla Ci-vil/t-tà (e sulla Campagna).
Luciana, 8 anni, scappa dalla chiesa dove stanno per comunicarla per sempre (in pratica agisce per motivi 'contrari' a quelli di Séverine bambina nella ''stessa'' scena espunta dall'edizione trasmessa in Italia di "Belle de Jour"). Durante un volantinaggio comunista per le elezioni politiche (del 1958: D.C. : 12.500.000 - P.C.I. : 6.700.000 - P.S.I. : 4.200.000 /// Qualche anno dopo, nel 1963 del blocco filmico successivo, la DC ''scenderà'' a 11.700.000 e il PCI ''salirà'' a 7.700.000) suo fratello maggiore ha un attacco epilettico generalizzato, il primo della lunga serie che si porterà dietro per tutta la vita. In ospedale, sembra che la madre possa trovare un nuovo marito per andare avanti. Un marito che non ha ancora smesso di non essere nemmeno più fascista.
Vostok, Sojuz, Cosmos, Voskhod, MiG :
1963. Luciana s'innamora di due compagni della sezione Trullo del P.C.I., uno per forza l'altro di ripiego, poi il fratello scompare...
Facente parte di una ''ideale'' trilogia a cavallo tra gli anni Zero e Dieci del XXI° secolo composta per i restanti due capitoli da "Corpo Celeste" [***¾] di Alice Rohrwacher (religione di stato, enunciazione del libero arbitrio, via dall'imposizione della dottrina sottomessa al soldo del denaro, via dall'impudica rigaglia della supplenza sociale, e via dalla cresima: qui in "Cosmonauta" invece si rigetta la comunione: ed è giusto così: infatti il film di Rohrwacher è volutamente più maturo) del 2011 e da "i Baci Mai Dati" [***½] di Roberta Torre (sfruttamento consapevole della superstizione religiosa) del 2010,
[senza dimenticare "il Miracolo" [****] di Edoardo Winspeare (similare per tematiche al film di Torre ma sviluppate dal verso opposto del grottesco e del surreale) del 2003 e, anche se distaccati rispetto agli altri titoli, "Ruggine" [***½] di Daniele Gaglianone del 2011 e "Caterina Va in Città" [****½] di Paolo Virzì del 2003 (ma si potrebbe continuare all'infinito, senza abbandonare troppo i confini nazionali, questi ultimi anni e l'età cri(p)tica della pre-adolescenza: la Stanza del Figlio - Nanni Moretti, il Ladro di Bambini - Gianni Amelio, il Grande Cocomero - Francesca Archibugi, Domenica - Wilma Labate, Quando sei nato non puoi più nasconderti - Marco Tullio Giordana, Sorelle Mai - Marco Bellocchio, la Prima Cosa Bella - Paolo Virzì, l'Esquive - Abdellatif Kechiche, Entre les Murs - Laurent Cantet, Tomboy - Céline Sciamma...)],
questo ''vertice'' per certi versi più o meno vicino-lontano, analogo-distante, contiguo-disparato rispetto alle altre due estremità (entrambe, diversamente tra loro, ma muovendosi in territorio limitrofo, simbolo di una ricerca d'identità e di un'affermazione della personalità, cosa cui non sfugge nemmeno "Cosmonauta", certo: il 'ruolo' delle compagne: "Devi stare attenta a come ti muovi", dice la regista Susanna Nicchiarelli-Marisa alla sua protagonista Miriana Raschillà-Luciana), risulta più simpatico che profondamente riuscito e compiuto [***¼]: l'opera di Rohrwacher fra le 3 è quella che mi ha convinto maggiormente, ed è anche la più radicale (a prescindere dal fatto che "Cosmonauta" e "i Baci Mai Dati" siano commedie), pur contenendo momenti stereotipati che nella loro verità profondamente realistica non riescono ad esaurire la carica di convenzione per poter esserci restituiti 'assimilabili' senza un minimo di ricusazione spontanea (il vecchio prete rimasto solo a presidiare il paesino fantasma spopolatosi, le mani che passano sul legno della croce a pantografare il corpo del cristo e la croce stessa che...prende il volo).
Qui, il tutto si mantiene intorno alla quota di distacco dall'orbita, senza mai abbandonarla del tutto [tranne la permanente di Claudia Pandolfi, in una gran bella piccola prova di sottrazione paradossalmente ricalcata (e la lisciata unta di Sergio Rubini)].
Emergono dal cast di giovani esordienti assoluti - oltre all'incondizionata protagonista Miriana Raschillà - il bravo e spesso 'sottile' (senza doppi sensi, data la stazza: sfodera occhiate, gesti e movenze di valore) Valentino Campitelli (l'unico con un'esperienza attoriale sulle spalle, il ''veterano'' del gruppo, classe '91, sulla scena dal 2003) e Pietro del Giudice, che interpreta Arturo.
La regia non cerca e/o non vuole momenti 'scaturenti' : ellissi-iperbati che omettendo cause-effetto possano riempire di 'risposte' le speculazioni sulle motivazioni prime e ultime dei personaggi-maschere pure, e stacchi, controcampi e movimenti di macchina che non siano semplicemente evidenti (per esempio il finale) : insomma, per contro, una semplicità esibita, quasi sacrificata...ma per l'appunto...forse troppo.
Sarà poi...
1981. la Scoperta dell'Alba...
Verso...
[...]
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà... La mamma no.
Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
Qualcuno era comunista perché aveva avuto una educazione troppo cattolica.
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche... Lo esigevano tutti.
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era comunista perché prima… prima…prima… era fascista.
Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano.
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
[...]
Da una parte l'uomo [la bambina, la ragazza, la donna che sarà] inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall'altra il gabbiano senza più neanche l'intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito.
[...]
Carine le cover di E' la Pioggia Che Va (Remember the Rain) dei Virginiana Miller, Cuore Matto dei Sikitikis, Io Che Amo Solo Te [Sergio Endrigo], Ti Voglio Cullare e Cuore (Heart) di Robertina & Gatto Ciliegia Contro il Grande Freddo.
Molto meno riuscita quella di Nessuno Mi Può Giudicare della sola Robertina (certo, il confronto impossibile è con Caterina Caselli...).
Mentre i brani strumentali (supervisore alle musiche e produttore artistico Max Casacci) ancora di Gatto Ciliegia Contro il Grande Freddo funzionano molto bene.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta