Regia di Susanna Nicchiarelli vedi scheda film
Il viaggio nello spazio come metafora dell'adolescenza, della crescita non solo esteriore, del percorso che porta una bambina a diventare donna ed a prendere coscienza su una serie di cose fondamentali nella vita, dalla politica all'amore. Proveniente dalla scuola morettiana (è stata assistente di Moretti nel Caimano), la Nicchiarelli esordisce con un colpo assestato dritto al cuore, parlandoci di adolescenza e di politica, con sincera commozione priva di quel gusto per il patetico di tanto cinema contemporaneo (insomma: non parliamo della nuova Muccino), intonando l'opera come una commedia, ma sapendo rapidamente virare al dramma (come nel miglior Virzì, per intenderci) e soprattutto consegnandoci un ritratto psicologico di un personaggio femminile sensibile e curioso. Ci sono tutti i presupposti per un buon seguito.
1957, Luciana ha 9 anni, un fratello maggiore ed un padre comunistissimo. Cresce idolatrando la Russia ed i miti di Laika e Gagarin, nel sogno di un futuro migliore: ma un patrigno scontroso ed il difficile inserimento nel 'mondo degli adulti' la attendono.
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