Regia di Erik Gandini vedi scheda film
E se un giorno avessimo Fabrizio Corona come Presidente del Consiglio? È un incubo (ammesso che sia peggiore di quello che stiamo già vivendo) oppure una prospettiva tutt’altro che remota? In fondo, a ben guardare, tutto si tocca: Lele Mora, che è stato il mentore di Fabrizio Corona, si dichiara orgogliosamente «mussoliniano» ed amico di Berlusconi, del quale conosciamo l’ammirazione per il duce. E Fabrizio Corona, che si descrive come «una moderna versione di Robin Hood: tolgo i soldi ai ricchi per darli a me stesso», afferma di ammirare il Berlusconi imprenditore, con il quale ha del resto fatto affari. E di che tipo: Corona scatta delle fotografie rubate alla figlia di Berlusconi; chiede alla famiglia Berlusconi 20.000 euro per non pubblicarle; l’affare si fa e la famiglia del premier acquista da Corona quelle foto; che poi lo stesso Berlusconi decide di far pubblicare sul settimanale scandalistico del suo gruppo editoriale. Lele Mora dice che Corona è un bravo ragazzo, con dei valori sani, soltanto che è «malato di soldi»: venderebbe servizi su sua madre e su sua moglie (cosa che ha fatto, vendendo alle tv Mediaset il video della propria separazione) se sapesse di poterne ricavare del denaro. Berlusconi invece… Corona, però, che è un buco con il niente intorno, rappresenta l’anello di congiunzione tra noi e «quelli della televisione», tra noi e il nulla. Per questo, è facile che ciascuno di noi (intesi come persone qualsiasi) vi si identifichi, come potrebbe accadere a quel ragazzo che tenta di presentarsi come una via di mezzo italiana tra Van Damme e Ricky Martin, o a quelle ragazze che ballano stipate su un palco sul quale hanno sostenuto il provino da veline, nell’immagine conclusiva, la più agghiacciante, del film.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta