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Videocracy. Basta apparire

Regia di Erik Gandini vedi scheda film

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La recensione su Videocracy. Basta apparire

di will kane
8 stelle

 Alzi la mano chi, assistendo alla confessione-racconto del ragazzo di Brescia che vuole sfondare nel mondo dello spettacolo, non ha pensato a Nando Mericoni, il personaggio leggendario di Alberto Sordi che ambisce,senza talento, a divenire qualcuno nello show-business. Il documentarista di origine italiana Erik Gandini ha realizzato con produzione svedese ma girando del tutto in Italia un'analisi basata su quattro personaggi su quello che vuol dire l'impatto di Berlusconi sulla società italiana.Al di là della considerazione personale di chi scrive che ,contro o pro, sua Emittenza ha voluto dire quindici anni (per ora) di tempo perso e di politica rimasta indietro rispetto alle altre società, europee e non, Gandini sottolinea che tra il cittadino X come Ricky, l'emulo del cantante de"La copa de la vida", Lele Mora, Fabrizio Corona e Silvio Berlusconi ci sia una sorta di parallelo che aiuta a spiegare come si sia potuti arrivare ad una società messa mica tanto bene come quella nostra.Fluido nell'esposizione, spesso ficcante nel sarcasmo con cui viene mostrata la pochezza di certi modelli, magari dice cose che in tanti sapevamo già, ma resta il fatto che "Videocracy" è un documento che un domani speriamo non lontano guarderemo tra l'inorridito e il sollevato, anche perchè è chiara una cosa. Gandini ci tiene a mostrare che tutto sommato, è anche colpa nostra:lo dicono le orde di ragazze che sgomitano per poter diventare una velina, lo dice la donna non giovane che si spoglia ad un provino senza rendersi conto del cinismo con cui viene osservata,pur sorridendo,lo dicono gli "ospiti" di Mora al bordo della piscina che si crogiolano nel loro Nulla dorato pur di stare lì. E Corona che snocciola la sua filosofia pescecanesca e si ostenta tutto nudo (ma spiegatemi quello che sta lì mentre lui si sciacqua accuratamente le parti intime, che mestiere fa?A che voce ciò viene retribuito in busta paga,se c'è?), il video "Meno male che Silvio c'è" che sembrerebbe girato da un Tim Burton in vena di sfottere, Mora che allegramente esibisce le suonerie fasciste sul telefonino, ricordano che questa gran baracconata messa su da chi ci ha saputo far soldi e acquistare potere è una faccenda scelleratamente seria.

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