La recensione su Gli ostacoli del cuore

di leporello

2 stelle

Cosa non si fa per amore….

Dunque: resomi conto che esisteva da qualche parte al mondo un film con una certa Carey Mulligan co-protagonista e dopo essermi consultato col Dott. Chediociprotegga (il mio avvocato di fiducia), ho deciso di sporgere querela praticamente a tutte le case di distribuzione cinematografica italiana per ottenere il risarcimento dei danni patiti dal non aver potuto vederlo nelle sale. Qualche giorno dopo, la segretaria dell’avvocato mi chiama al telefono, e con voce vieppiù imbarazzata mi dice: “Ehmmm…. Signor Leporello… il dott. Chediociprotegga mi prega di dirle che….probabilmente…. anzi certamente….il film è già stato distribuito in Italia…. Perlomeno, ci risulta una versione doppiata in italiano del film da lei segnalatoci col titolo di “The Greatest” e che qui da noi è diventato “Gli ostacoli del cuore”……” Arrossisco, non so bene se di rabbia o di vergogna…..(mai avrei pensato che Elisa e Ligabue potessero essere coinvolti in questa truffa indecorosa…..)

Appena finito di pianificare con la segretaria del leguleio uno specifico ricorso contro i farabutti titolisti italiani, rei di avermi fraudolentemente depistato con la loro sciagurata iniziativa, mi affretto subito a pigiare sul pc i tasti giusti che servono per rimediare allorquando un film che, per un motivo o per l’altro, non si è potuto vedere in sala, lo si può rivedere lo stesso, magicamente, sul/con/grazie (prego)/all’alta tecnologia moderna sul medesimo pc.

Orrore!!!!!!

Intanto che mi arrivavano copiose da pressochè tutte le case di distribuzione italiana una quantità di raccomandate di dileggio nella migliore delle ipotesi e di controquerela per diffamazione nella peggiore, mi son dovuto beccare un’ora e mezzo di porcheria assoluta, perdipiù doppiata in italiano (compresa la caldissima, soave vocina della Mulligan), dove soltanto l’assurdità dell’inquadratura fissa lunga sedici anni sei mesi e un giorno (tanto quanto sarebbe bastato per un baby-pensionamento ai tempi di Andreotti) sulla facciotta ridicola del fu 007, al secolo Brosnan Pierce, che tenta di sembrare sofferente-ma-trattenuto di ritorno al funerale del figlio ad inizio film, è certamtente sufficiente, di per sé, per sporgere una nuova querela per danni morali e materiali alla Barbarian Film, produttrice dell’incommentabile filmaccio.

L’avvocato Chediociprotegga, ovviamente, ha già avuto apposito mandato.